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Uccise di botte la compagna in un parco: condannato a 24 anni di carcere

L’uomo senza fissa dimora a processo per l’omicidio della compagna Maria Drabokova è stato condannato dalla prima corte d’assise a 24 anni di carcere.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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Ventiquattro anni di carcere è la condanna della prima Corte d'assise del Tribunale di Roma nei confronti di un uomo, imputato a processo per l'omicidio della compagna Maria Drabokova, uccisa nel 2020 nel Parco ‘Don Picchi' alla Montagnola, anche conosciuto come ‘Parco della Solidarietà'. Nei suoi confronti pende anche l'aggravante dei maltrattamenti. Nei confronti dell'uomo, un senzatetto romeno, il pubblico ministero Vittoria Bonfanti ha chiesto l'ergastolo. L'uomo è stato fermato dai carabinieri a seguito delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica, che hanno fatto risalire a lui. I militari del Comando provinciale di Roma hanno infatti cercato di ricostruire il quadro all'interno del quale si è consumata la violenza e, grazie all'aiuto di alcuni testimoni, sono riusciti a ricostruire l'identikit dell'uomo, per poi individuarlo a distanza di alcune settimane dall'omicidio.

Maria Drabokova massacrata di botte

Il delitto che ha visto la scomparsa della quarantenne slovacca, risale all'11 maggio di due anni fa e si è consumanto all'interno dell'area verde nel quadrante Sud della Capitale. L'uomo è accusato di aver massacrato la compagna di botte, fino ad ucciderla. Ad accorgersi del corpo esanime della donna con il volto tumefatto è stato un passante, che l'ha notata riversa a terra priva di sensi e con evidenti segni di violenza sul volto e ha chiamato i soccorsi. Il personale sanitario giunto in ambulanza l'ha trasportata in codice rosso all'ospedale San giovanni Addolorata, dove però è morta poche ore dopo. I medici non hanno potuto fare nulla per salvarle la vita a causa delle gravi lesioni e traumi interni riportati a seguito delle percosse.

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