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Uccisa da un proiettile vagante mentre era in macchina, preso il killer di Caterina Ciurleo

Il 28enne, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, è accusato di essere il mandante dell’agguato in cui è morta, per errore, la signora Ciurleo. Il ragazzo era stato già fermato poche ore dopo i fatti, ma in seguito rilasciato.
A cura di Enrico Tata
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Caterina Ciurleo
Caterina Ciurleo

Caterina Ciurleo è stata uccisa da un proiettile vagante mentre era a bordo dell'automobile di una sua amica. È morta lo scorso 23 maggio in via Don Primo Mazzolari a Roma, zona Ponte di Nona. E oggi, a distanza di cinque mesi, è stato arrestato il suo presunto assassino. Il 28enne, raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, è accusato di essere il mandante dell'agguato in cui è morta, per errore, la signora Ciurleo. Il ragazzo era stato già fermato poche ore dopo i fatti, ma in seguito rilasciato. 

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, l'auto su cui viaggiava Furleo è stata affiancata da una Fiat 500 rossa, dalla quale è stato sparato un proiettile calibro 9 che ha colpito in pieno la signora. Soccorsa, è stata trasportata al Policlinico di Roma Tor Vergata, dov'è morta la mattina successiva al ricovero.

A luglio sono stati individuati gli occupanti della Fiat, un ventiquattrenne rumeno e un ventitreenne peruviano, ritenuti gli esecutori materiali del delitto. Ma il mandante dell'agguato, secondo gli investigatori, era proprio il 28enne. Gli accertamenti hanno dimostrato come la signora Ciurleo non fosse il reale bersaglio dei killer, che infatti avevano esploso almeno cinque colpi di pistola in direzione di un'altra automobile, che viaggiava sulla stessa carreggiata della macchina dell'amica della vittima.

Nel pomeriggio di oggi il 28enne è stato raggiunto da un'ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, notificata dagli uomini della squadra mobile della questura di Roma su disposizione della Direzione distrettuale antimafia. Il giovane, D.S. le sue iniziali, avrebbe alle spalle diversi precedenti per spaccio e reati contro il patrimonio e la sua famiglia sarebbe vicina al clan Casamonica. Il giovane era stato fermato dagli agenti della squadra mobile e del distretto Casilino e successivamente rilasciato.

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