Duplice femminicidio a Cisterna, Sodano chiede rito abbreviato ma gli viene negato: rischia l’ergastolo
Aveva chiesto il rito abbreviato, sperando in uno sconto di pena. I legali di Christian Sodano – gli avvocati Leonardo Palombi e Lucio Teson – avevano presentato l'istanza di rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Ma i giudici hanno negato la loro richiesta: il finanziere di 27 anni va a giudizio immediato. E rischia l'ergastolo.
Sodano è accusato del duplice omicidio di Nicoletta Zomparelli e Renèe Amato, rispettivamente mamma e sorella della sua ex fidanzata Desireé Amato. Quella del rito abbreviato è una possibilità che però non è consentita per i reati che prevedono come pena l'ergastolo, perciò l'unico modo sarebbe stato quello di far cadere le aggravanti della premeditazione e dei motivi futili e abbietti. Così non è stato, le aggravanti restano lì e Sodano dovrà rispondere di duplice omicidio davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Latina. Il processo inizierà il 26 novembre.
Il duplice omicidio di Cisterna di Latina
Era il 13 febbraio 2024, Desireé si trova nella sua casa a Cisterna di Latina e sta chiudendo la sua relazione con un giovane finanziere, Christian Sodano. A quel punto, secondo quanto emerso, il ragazzo esce di casa e si reca in macchina per prendere la sua pistola. Rientra in casa, Desireé urla e sua mamma e sua sorella (Nicoletta e Renèe) si precipitano nella stanza per capire cosa sta succedendo. Sodano spara e colpisce a morte le due donne accorse dopo aver sentito le grida. Desireé riesce a fuggire in mezzo ai campi e a chiedere aiuto.
L'ex sopravvissuta: "Voglio l'ergastolo"
"Non deve più uscire dal carcere, perché così per lui sarebbe come smettere di vivere, come ha fatto smettere di vivere mia mamma e mia sorella". Pochi giorni fa abbiamo incontrato Desireé Amato, sopravvissuta alla strage dell'ex fidanzato e che ha accettato di parlare per la prima volta. La giovane ha ripercorso quanto accaduto quel 13 febbraio 2024 e si è soffermata sul ricordo della sorella minore. "La prima persona con cui se l'è presa è stata mia sorella, praticamente una bambina, che non c'entrava niente. Ha ucciso due persone innocenti, che non c'entravano nulla. Mi porterò il rimorso di non aver ascoltato subito la mia testa – continua ripensando a quanto accaduto nei mesi precedenti – volevo lasciarlo, perché non mi trovavo bene con lui, ma mai avrei pensato che sarebbe stato capace di un gesto simile".