Uccide la moglie durante la crociera e getta il corpo in mare: condannato a 26 anni di carcere
È stato condannato a 26 anni di carcere Daniel Belling, imputato per l'omicidio volontario di sua moglie, Li Yingley, e per occultamento di cadavere. La Prima Corte d'Assise di Roma lo ha ritenuto responsabile della morte della 37enne, avvenuta tra il 10 e il 13 febbraio 2017, mentre erano a bordo di una nave da crociera Msc Magnifica salpata dal porto di Genova e diretta a Civitavecchia. Il 51enne avrebbe poi nascosto il suo cadavere in una valigia, gettata in mare e mai più ritrovata.
La mancata denuncia di scomparsa e la valigia mai ritrovata
Belling era stato fermato il 20 febbraio 2017 all'aeroporto di Ciampino. Di origine tedesca, il 51enne è residente in Irlanda e stava per prendere un volo che lo avrebbe riportato a casa dopo la crociera. Con lui c'erano i suoi figli, all'epoca minorenni, ma non sua moglie anche se era partita con loro. Non solo non risultava da parte di Belling alcune denuncia di scomparsa della 37enne, ma non lo aveva nemmeno segnalato alle autorità in aeroporto.
L'ultima data certa in cui Li Yingley sarebbe stata vista è il 10 febbraio 2017, quando la nave da crociera stava percorrendo il tratto tra Grecia e Malta. Dopodiché, con la 37enne nessuno ha avuto più contatti: né gli altri passeggeri né sua madre. Belling, suo marito, ha dichiarato di aver provato a telefonarle una volta accortosi della sua assenza, ma questo non sarebbe risultato dagli accertamenti fatti sui tabulati telefonici.
Come ha fatto osservare il pm Francesco Basentini durante l'udienza in Tribunale, Belling, Yingley e i loro due figli erano partiti per la crociera con tre valigie piccole. Prima di imbarcarsi, però, ne avrebbero comprata una quarta che non è mai stata ritrovata. Secondo l'accusa, era abbastanza grande da poter contenere il corpo della 37enne.
La richiesta del pm e la condanna in primo grado
Secondo il pm, l'ipotesi dell'allontanamento volontario non sarebbe credibile. Innanzitutto perché non sono emersi motivi validi che lo facessero pensare e poi, soprattutto, perché trovandosi in una nave da crociera sarebbe stato alquanto difficile eludere controlli e passare inosservata.
Per l'accusa, non è verosimile nemmeno l'ipotesi del suicidio. Yingley avrebbe lasciato un messaggio ai suoi figli e, afferma il pm, non si sarebbe gettata portandosi in mare una valigia.
L'unico responsabile secondo gli inquirenti sarebbe Belling, il quale in passato era già stato denunciato dalla moglie per maltrattamenti. La richiesta del pm era di 24 anni di carcere, ma la Prima Corte d'Assise di Roma ha deciso di condannarlo in primo grado a 26 anni.