Ubaldo Manuali, netturbino condannato a 9 anni e 10 mesi per aver narcotizzato e stuprato tre donne
Nove anni e dieci mesi di reclusione, a cui si aggiunge un risarcimento da 26mila euro. Questa è la condanna da parte del Tribunale di Viterbo nei confronti di Ubaldo Manuali, il netturbino quarantanovenne di Riano, accusato di violenza sessuale aggravata e diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite.
Per lui, nella requisitoria di questa mattina, il pm aveva chiesto dieci anni e sei mesi di carcere. Presenti in aula anche le tre donne che l'hanno denunciato, dicendo di essere state narcotizzate e violentate: nel corso del processo, si sono dichiarate parte civile.
Ubaldo Manuali e le violenze: stesso copione con le sue vittime
L'uomo, accusato di violenza sessuale aggravata e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, avrebbe abusato di due donne nel Viterbese, a Capranica e a Mazzano Romano e di una ad Alatri, nel Frusinate. In tutti e tre i casi il copione sarebbe stato sempre lo stesso: una prima conoscenza sui social network, poi l'invito ad incontrarsi di persona e, una volta all'appuntamento, la somministrazione di sonniferi per narcotizzarle. Una volta persi i sensi, completamente inermi e incoscienti, avrebbe abusato di loro, filmando e fotografando gli stupri. Alcune immagini e alcuni video, inoltre, sarebbero stati diffusi tra conoscenti e amici.
La richiesta di condanna a 10 anni
La richiesta di condanna a 10 anni e sei mesi di carcere è arrivata nel corso della requisitoria del pm durante l'udienza ospitata nel Tribunale di Viterbo, alla presenza delle tre donne che hanno subito violenza. Secondo il pm non ci sono elementi che possano minare la credibilità delle donne: "Narcotizzarle ha rappresentato una seconda violenza", ha aggiunto, percorrendo la vicenda dall'avvio delle indagini, scattate dopo la denuncia da parte di una quarantottenne romana.
Le dichiarazioni dell'imputato: "Fuorvianti e prive di logica"
Di Ubaldo Manuali, il netturbino sotto accusa, invece, traccia un profilo chiaro: secondo quanto ricostruito e presentato dal pm non avrebbe somministrato il narcotico, le benzondiazepine, per motivi medici o con la volontà delle donne, ma allo scopo di rendere le donne inermi. Sottoposte al giudizio anche tutte le sue spiegazioni e i tentativi di giustificazioni, considerate non credibili, fuorvianti e privi di logica.
Ubaldo Manuali: le denunce a suo carico in aumento
Nel frattempo il numero di donne che continuanoa denunciare Manuali sembra salire: sarebbero almeno sette. Fra loro anche madre e figlia: secondo quanto ricostruito dalle due avrebbe prima drogato entrambe, poi violentato la figlia. Ma i guai lo seguono anche nella misura di detenzione: trasferito nel carcere di Regina Coeli, per lui sono presto stati chiesti (e ottenuti) i domiciliari dopo essere stato picchiato da alcuni detenuti.