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Tutto tace sulla Fascia Verde, ma sull’inquinamento Roma sfora già tutti i nuovi limiti dell’Europa

I nuovi divieti di accesso alla Fascia Verde di Roma, con il rinvio dello stop alla circolazione delle auto Euro 4, non sono stati ancora approvait dalla Regione Lazio. Ma intanto l’Europa ha votato per inasprire ancora di più le regole sull’inquinamento.
A cura di Enrico Tata
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Tutto tace sulle regole della nuova Fascia Verde di Roma, con la Regione Lazio che ancora non ha dato l'ok definitivo alle proposte di modifica presentate dal Campidoglio lo scorso giugno. Ad oggi, resta ancora in vigore l'ordinanza firmata dal sindaco Gualtieri, che prescrive lo stop alle automobile alimentate a diesel euro 4 (e categorie più inquinanti, ovviamente) a partire dal primo novembre 2023. Il divieto dovrebbe essere rimandato al 2024: questa è la proposta dell'amministrazione capitolina, arrivata dopo le proteste dei romani, ma per il via libera definitivo si attende il via libera della Regione.

Non sono di poco conto, tra l'altro, le notizie che arrivano dall'Europa, con il Parlamento che ha votato per rinforzare la direttiva sull'inquinamento atmosferico e, quindi, per abbassare i limiti da rispettare per diversi agenti inquinanti, tra cui polveri sottili e biossido di azoto. E proprio per i continui sforamenti degli scorsi anni nei valori delle Pm10 e dell'No2, Roma è già stata sanzionata dall'Unione Europea. Ed è il motivo per cui la giunta Gualtieri è dovuta correre ai ripari, con un'ordinanza anti inquinamento.

Come ricorda Legambiente nel suo Rapporto Aria pulita per Roma 2023, presentato oggi, gli obiettivi da raggiungere per i valori di inquinamento secondo quanto previsto dalla nuova direttiva europea sono in linea con quanto chiede l'Organizzazione Mondiale per la Sanità. In particolare "le PM2.5 avranno una soglia annuale dimezzata a 5 μg/m3 (microgrammi per metro cubo di aria) e limite sulle 24 ore che scende da 25 a 15 μg/m3; le Pm10 avranno un limite annuale che passa da 20 a 15 μg/m3; e l'NO2 avrà limite di concentrazione annua che scende a 10 μg/m3 e a 25 μg/m3 come limite giornaliero".

La data entro la quale sarà obbligatorio raggiungere tutti gli obiettivi è settembre 2035 e, secondo Legambiente, le modalità per rispettare queste prescrizioni da parte dell'Europa sono migliorare il trasporto pubblico collettivo, la sharing mobility, la ciclabilità e ridurre drasticamente il numero di veicoli circolanti a Roma.

Il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi, ha spiegato che secondo lui "la nuova direttiva europea va nella giusta direzione, recepisce le indicazioni dell'Oms e prevede una drastica riduzione dell'inquinamento atmosferico; a Roma bisogna lavorare in fretta perché siano raggiunti gli obiettivi concretizzando tutti i progetti che si attendono anche da decenni, così evitiamo che la città continui ad essere tra i luoghi responsabili delle procedure di infrazione europee sulla qualità dell'aria ma soprattutto per una migliore qualità della vita".

Inoltre, ed è il dato più preoccupante, "se confrontiamo oggi i dati delle polveri sottili e biossido di azoto, tutte le 13 centraline Arpa romane superano di gran lunga i nuovi limiti così come è oltre i limiti il dato medio annuale complessivo; una situazione evidentemente di emergenza contro la quale contrapporre le politiche di mobilità sostenibile, a partire dalla prevista Fascia Verde, la Congestion Charge e tutte le tranvie che potranno essere realizzate con i fondi del Pnrr".

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