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Turista cade e aspetta tre ore l’ambulanza a Termini: “Una cosa indegna, ho chiamato 24 volte”

Il turista milanese che ieri è caduto dalle scale mobili della stazione Termini di Roma ha aspettato per tre ore che arrivasse l’ambulanza. “Se avessi avuto un infarto sarei morto lì a terra”.
A cura di Natascia Grbic
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Ha aspettato per tre ore che arrivasse l'ambulanza nonostante il sospetto di una gamba rotta e l'età avanzata. Vincenzo Sciannameo è l'anziano che, nella giornata di ieri, ha avuto la sfortuna di cadere dalla scala mobile della stazione Termini di Roma. Nonostante le ripetute chiamate al 118 ci sono volute ore prima che potesse essere soccorso: come ormai ciclicamente accade almeno una volta l'anno, gli ospedali sono saturi, le ambulanze poche e bloccate per le varie emergenze. E così chi ha bisogno di essere soccorso, a meno che non si trovi in una situazione di pericolo, deve aspettare anche molto tempo. Proprio questo è accaduto al signor Vincenzo, turista milanese che era venuto a visitare Roma per la prima volta.

"Se avessi avuto un infarto sarei morto lì a terra. Al 118 dicevano ‘Arriviamo, arriviamo', e non arrivavano mai. Ventiquattro volte li hanno chiamati, le ho contate… Una cosa indegna", racconta il malcapitato a Il Corriere della Sera. Ha avuto molta paura, gli faceva male la gamba e temeva di rimanere incastrato negli scalini. L'uomo è stato subito soccorso dalle forze dell'ordine presenti, che hanno formato un cordone intorno a lui per evitare che altre persone potessero calpestarlo e fargli male.

Da lì le ripetute chiamate all'ambulanza, che ha tardato ad arrivare. Quando gli operatori sono arrivati hanno subito soccorso il signor Vincenzo. "Mi hanno detto che è stata una giornata difficile, tante emergenze, sono stati gentili. Ma questi sono gli effetti dei tagli alla sanità, evidentemente". Dopo l'incendio di Tivoli, che ha visto il trasferimento di quasi 200 pazienti negli ospedali romani, e l'aumento dei casi covid e di influenza, la rete ospedaliera è sotto pressione. Le ambulanze sono bloccate all'ingresso dei pronto soccorso, e questo a portato a dilazionare i tempi di attesa per i codici non ritenuti prioritari.

Il signor Vincenzo fortunatamente sta bene e non ha riportato gravi ferite. Potrà tornare a Milano e lasciarsi questa brutta disavventura alle spalle, anche se rimane l'amarezza per quelle ore di paura passate per terra ad aspettare soccorsi che hanno tardato ad arrivare.

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