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Truffa a Leroy Merlin, come facevano i dipendenti a rivendere sottocosto scaldabagni e trapani

Un milione di euro: ecco quanto valeva la truffa dei dipendenti del punto vendita di Fiumicino di Leroy Merlin. Chi sono e come facevano a rubare e rivendere la merce del negozio.
A cura di Beatrice Tominic
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Il punto vendita di Leroy Merlin di Fiumicino.
Il punto vendita di Leroy Merlin di Fiumicino.

Una truffa milionaria quella messa in piedi dai dipendenti di Leroy Merlin nel punto vendita di Fiumicino a Roma. Almeno 20 indagati, due dei quali, ritenuti i gestori della truffa, già raggiunti da misure cautelare. A svolgere questo mercato parallelo, commessi e addetti alla vigilanza dello store che rubavano la merce per poi rivenderla.

Come hanno fatto i dipendenti di Leroy Merlin a mettere in piedi una truffa milionaria

Un'organizzazione quasi impeccabile quella dei dipendenti di Leroy Merlin finiti nell'occhio del ciclone per una truffa milionaria alla loro azienda. Proprio i dipendenti, commessi e vigilantes, che avrebbero dovuto garantire la sicurezza nel punto vendita, rubavano i prodotti.

Il gruppo agiva durante l'orario di lavoro e portava via i prodotti dal magazzino. Dai  condizionatori ai tagliaerba, dagli scaldabagni ai trapani. Tutto veniva rubato e poi rivenduto sottocosto spesso a persone ignare del raggiro. "Se ti serve te lo prendo con lo sconto", dicevano a privati e artigiani locali. Dei veri affaroni per loro che, però, non sapevano di acquistare merce rubata. Probabilmente è proprio per questo che nei loro confronti, non è contestato il reato di ricettazione o incauto acquisto a nessuno dei clienti.

I furti e le perdite dell'azienda

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ci sarebbero stati più di oltre cento furto fra il gennaio 2022 e l'agosto 2023: non si sarebbero fermati neppure dopo la denuncia sporta nel marzo del 2023. È proprio in quel mese che, durante l'inventario, il responsabile del punto vendita si è accorto dei prodotti, che sul database gestionale risultano disponibili, non erano in magazzino.  Le perdite sono state enormi per l'azienda: 800mila euro soltanto nel 2022, 400mila nel 2023, dopo l'intervento dei carabinieri.

Le indagini sulla truffa

Una volta sporta la denuncia, sono scattate le indagini. Sono stati passati al vaglio i video di sorveglianza ed effettuate perquisizioni e verifiche sui tabulati telefonici. Gli inquirenti non hanno impiegato troppo tempo a capire cosa fosse successo.

Nel frattempo gli inquirenti sono riusciti ad identificare i presunti gestori della truffa, i due vigilantes del punto vendita, G.D.L., un ventisettenne e S.C., un ventottenne, già raggiunti da misure cautelari, come riporta la Repubblica: arresti domiciliari per il primo e divieto di dimora a Fiumicino per il secondo. Almeno altre 20 le persone indagate, fra addetti alla logistica, alla gestione del magazzino e vigilantes. la loro posizione è ancora al vaglio degli inquirenti.

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