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Troppi morti in incidenti, una proposta di legge nel Lazio: “Roma città più pericolosa d’Europa”

Il Consigliere della Regione Lazio e Responsabile Welfare della Segreteria Nazionale di Azione, Alessio D’Amato, ha chiesto di “fermare la strage” e ha presentato una proposta di legge regionale sulla sicurezza stradale.
A cura di Simone Matteis
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Centocinquantasei morti sulle strade di Roma e Provincia da inizio anno: sei vittime in una settimana, due nelle ultime dodici ore, tra cui un giovane di 21 anni investito mentre andava all'università. Il bilancio degli incidenti mortali nella Capitale si fa sempre più drammatico: ieri il Consigliere della Regione Lazio e Responsabile Welfare della Segreteria Nazionale di Azione, Alessio D'Amato, ha chiesto di "fermare la strage".

Raggiunto dai microfoni di Fanpage.it, l'ex Assessore regionale alla Sanità fa il punto sull'emergenza legata alla sicurezza stradale, per la quale ha presentato una proposta di legge al Consiglio del Lazio che punta a incrementare il sistema della prevenzione rendendolo una priorità.

In meno di 10 mesi le vittime della strada a Roma e provincia sono state superiori a quelle registrate in tutto il 2022: come commenta questi dati?

Roma è la città più pericolosa d'Europa, con 156 vittime della strada di cui 33 pedoni. Dati enormi che dovrebbero far saltare sulla sedia il Sindaco e il Presidente della Regione: vanno assunte delle iniziative forti e messo al centro dell'agenda politica il tema della sicurezza stradale. Ad oggi mi sembra però che non ci sia questa attenzione istituzionale, al suo posto anzi avverto un silenzio preoccupante.

Per fare un esempio, l'incidente di ieri davanti la stazione Labaro mi ha colpito molto: non si può morire sulle strisce pedonali alle 7 di mattina per andare all'università. È una cosa veramente grave, tra l'altro a un anno esatto dalla tragica scomparsa del giovane Francesco Veldiserri, a testimonianza di come le cose non solo non siano cambiate ma sono addirittura peggiorate. La sicurezza stradale deve diventare una priorità.

Prendiamo nello specifico Roma: cosa si può fare per migliorare la sicurezza stradale della Capitale senza intaccare l'efficienza della mobilità?

Innanzitutto è necessario mettere in sicurezza i luoghi fortemente trafficati, specie dai pedoni, e quelli di pubblica utilità come scuola, ospedali e stazioni: servono interventi infrastrutturali con opere di rallentamento come dossi e dissuasori, ma in alcuni casi bisognerebbe partire dal rifacimento delle strisce pedonali e dei sistemi di illuminazione.

Quella di Roma è una situazione d'emergenza che richiede l'intervento delle istituzioni, che devono farsi trovare pronte così com'è avvenuto durante la pandemia. Non dobbiamo inventare nulla: esistono già grandi città europee che da anni seguono e applicano le direttive comunitarie per ridurre il tasso di incidentalità e mortalità, riuscendoci con ottimi risultati, mentre le strade del Lazio sono quelle col più alto tasso di pericolosità: se questo non scuote le coscienze portando la sicurezza stradale al centro dell'agenda politica, credo si commetta un grave errore.

A tal proposito, insieme alla consigliera Marietta Tidei ha presentato una proposta di legge regionale per la sicurezza stradale nel Lazio: quali sono i punti salienti?

La proposta di legge "Lazio strade sicure" non entra nel merito delle nuove norme previste dal codice della strada e non si pone come la risoluzione definitiva di ogni problema, ma intende proporsi come un contributo per una risposta forte e unitaria sul tema della prevenzione. La proposta si sviluppa lungo cinque linee : bisogna organizzare campagne di sensibilizzazione nelle scuole e negli altri luoghi di aggregazione, comprese le società sportive, mettere in atto gli accorgimenti infrastrutturali di cui parlavo prima, soprattutto nei pressi di alcuni luoghi specifici e istituire dei progetti volti a fermare le "stragi del sabato sera", coinvolgendo anche le amministrazioni comunali limitrofe in corsi di formazione sulla guida sicura.

Oltre a questo, è necessario predisporre della mappe delle aree a rischio rendendo trasparente il monitoraggio e istituire delle zone in cui la circolazione è consentita a 30 chilometri all'ora: la sicurezza stradale e la prevenzione devono diventare una priorità, altrimenti il rischio è quello di inseguire sempre gli incidenti che sono diventati ormai all'ordine del giorno.

"Lazio strade sicure" è anche il nome della pagina Facebook dedicata proprio alla proposta di legge: come nasce questa idea di comunicazione?

L'informazione è fondamentale, soprattutto nei confronti delle fasce più giovani della popolazione ed è necessario utilizzare tutti gli elementi a disposizione. Abbiamo ritenuto utile far conoscere attraverso Facebook i contenuti di questa proposta di legge che, ripeto, vuole essere un contributo alla risoluzione del problema, perché è importante arrivare prima degli incidenti per salvare vite umane ed evitare così i numeri di questi giorni che sono diventati veramente drammatici.

A Roma un altro argomento all'ordine del giorno sono i mezzi pubblici, soprattutto in vista del Giubileo 2025: in che rapporto sono sicurezza stradale e mobilità pubblica?

Migliorare il flusso del trasporto pubblico, su gomma e soprattutto su ferro, significa diminuire il traffico privato che è una delle principali cause di incidentalità. Questo va fatto però con un'ottica di sistema: sto vedendo che le cose vanno in maniera opposta, non c'è stata la necessaria volontà di invertire la rotta da parte delle istituzioni ma auspico che in questo settore si uniscano le forze tra Comune e Regione per favorire la sicurezza dei cittadini.

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