Troppi contagi e quarantene a scuola, Zingaretti: “No Dad per studenti vaccinati e senza sintomi”
Troppi contagi a scuola e troppe classi in quarantena, con le Asl che non riescono più a gestire il tracciamento e tantissimi bambini e ragazzi costretti a restare a casa. "Siamo travolti dalle pratiche: per ogni positivo, decine di pratiche e la situazione cambia di ora in ora: alziamo le mani. I contagi sono troppi e con le regole attuali la situazione è ingestibile. Si pensi soltanto per una singola classe, man mano che spuntano contagi, quante comunicazioni riceviamo e dobbiamo fare e quanti controlli dobbiamo compiere", ha ricordato a la Repubblica un dirigente di una asl romana. Anche per questo il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha chiesto ancora una volta al governo di rivedere le regole sui contagi: "Le attività scolastiche non vanno sostituite dalla Dad quando bambini e ragazzi sono vaccinati e non ci sono sintomi. Su questo c'è bisogno di un intervento chiaro a tutela delle famiglie e della scuola. Si può combattere il Covid e semplificare vita persone con regole chiare". Queste le parole del governatore su Twitter.
In una parola: semplificare. Questa la richiesta che le Regioni hanno fatto al governo e che l'esecutivo potrebbe accogliere nei prossimi giorni modificando le regole. "Stiamo lavorando per rivedere le norme, e quindi la quarantena, perché effettivamente molti ragazzi si trovano a stare a lungo in quarantena pur essendo in salute. Dobbiamo assolutamente, almeno per i più piccoli, cominciare a ridurre i giorni della quarantena", ha ammesso la sottosegretaria all'Istruzione, Barbara Floridia.
Uno dei problemi da risolvere, secondo le Regioni, è quello del numero di tamponi effettuati e la richiesta è quella di farne a meno laddove sia possibile. Spiega l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato: "Chi ha completato il ciclo vaccinale deve essere libero senza certificazioni e tamponi. Le diverse circolari ministeriali, oprattutto in ambito scolastico, rendono difficile la vita alle famiglie e valgono le stesse regole sia per coloro che hanno completato il percorso di vaccinazione, che per coloro che non si sono vaccinati, tutto ciò generando procedure amministrative e operative assurde. Bisogna fare la corsa al vaccino non ai tamponi. Ieri nel Lazio record assoluto di testing, oltre 150 mila. Auspico che il Governo ascolti la voce delle Regioni".