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Troppe aggressioni ad autisti e controllori Atac: arrivano le bodycam e i pulsanti d’emergenza sui bus

Bodycam, impianti di vigilanza, sistemi di allarme: è quanto stanno cercando di organizzare dal Campidoglio insieme ad Atac e ai sindacati per garantire sicurezza a controllori e autisti.
A cura di Beatrice Tominic
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Sempre più autisti e controllori Atac aggrediti a Roma, così Campidoglio, sindacati Filt- Cgil, Fit- Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Faisa-Cisal e Fast, Cotral e la prefettura cercano un accordo per garantire la massima sicurezza nei confronti dei lavoratori. E, a quanto pare, lo hanno trovato: il protocollo d'intesa è stato approvato e presto i progetti saranno avviati, a partire dai nuovi dispositivi per la sicurezza installati su autobus, metro e tram, sistemi di allarme collegati con le forze dell'ordine, monitoraggio da remoto, un osservatorio permanente contro le aggressioni e, come anticipato, anche se ancora in via sperimentale, le bodycam. I primi dispositivi saranno installati entro il primo quadrimestre del 2025.

Le bodycam e il bottone antipanico contro le aggressioni agli autisti e ai controllori

Fra tutti i progetti ideati, le bodycam saranno installate in via sperimentale. Si tratta di minitelecamere portatili da appoggiare all'uniforme, sulla cintura o sulla camicia, fondamentali per identificare chiunque aggredisca gli autisti. Le immagini registrate potranno essere, infatti, come chiesto dai sindacati, utilizzate per sporgere denuncia. La speranza è che possano anche fare da deterrente per evitare aggressioni e violenze.

Oltre alla bodycam i sindacati Filt- Cgil, Fit- Cisl e Uiltrasporti hanno proposto anche un panic button, già presente sulla maggior parte dei mezzi Atac, tramite il quale l'autista potrebbe lanciare l'allarme direttamente alle forze dell'ordine, senza chiamate il 112.

L'avvio del progetto e le aggressioni

Soltanto dall'inizio del 2023 all'aprile del 2024 sono stati contati 74 episodio di violenza contro i dipendenti di Atac, fra conducenti e controllori. È da questo dato che è scattato il bisogno di avviare un protocollo d'intesa dopo alcuni incontri fra Prefettura e sindacato. Oltre al bottone antipanico e alle bodycam, è previsto anche l'avvio di un tavolo permanente con le forze dell'ordine, vigili urbani compresi, per monitorare le aggressioni e fare una mappatura delle linee più a rischio per installare un road scanner, dispositivo in grado di registrate le immagini dalla strada e ricostruire i fatti. Per ora le zone più a rischio sono quelle di periferia, a ridosso del raccordo o nelle grandi arterie.

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