Trentanove denunciati per gli scontri al corteo per Ramy a Roma
Manifestazione non preavvisata, radunata sediziosa, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata, istigazione a disobbedire alle leggi, getto pericoloso di cose, in concorso e con modalità aggravate. Questi i reati di cui dovranno rispondere, a vario titolo, 39 persone, tra cui due minorenni, denunciate dalla digos della questura di Roma per gli scontri avvenuti durante il corteo per Ramy, il ragazzo morto a Milano durante un inseguimento da parte delle forze dell'ordine. Le denunce comunicate oggi sono state presentate dopo l'analisi di "copioso materiale video" da parte degli agenti della digos.
Il corteo per Ramy a San Lorenzo
Sabato scorso a San Lorenzo si è svolto un corteo non preavvisato con lo slogan ‘Sono stati i carabinieri. Giustizia per Ramy‘. Dopo aver sfilato per le vie del quartiere, circa 400 manifestanti, tra cui diversi militanti anarchici, appartenenti al collettivo Zaum e al Car (Coordinamento Autonomo Romano), hanno lanciato bombe carta e altri oggetti contro lo schieramento di forze dell'ordine a protezione della caserma dei carabinieri San Lorenzo. Sono stati danneggiati alcuni mezzi della polizia e nove agenti sono rimasti feriti.
Gli scontri a Roma e la carica della polizia
Stando a quanto ricostruito da Fanpage.it, gli scontri sono cominciati quando il corteo è arrivato a piazza dei Sanniti. I manifestanti, tra cui molti giovanissimi, hanno lanciato i primi petardi col volto coperto da sciarpe e foulard. Un fitto lancio di fumogeni e petardi ha determinato la reazione delle forze dell'ordine che, su ordine diretto del questore, hanno deciso di caricare i manifestanti. Il questore di Roma, Roberto Massucci, ha fatto sapere di aver preso la decisione "per tutelare l'incolumità dei poliziotti". Nove agenti, come ricordato, hanno avuto bisogno delle cure mediche. Fortunatamente nessuno di loro è in gravi condizioni.