video suggerito
video suggerito
Covid 19

Tre lavoratori Ama morti per coronavirus, protestano i colleghi: “Vogliamo sicurezza sul lavoro”

Sono deceduti nel giro di una settimana, a poca distanza l’uno dall’altro, tre lavoratori Ama a causa delle complicazioni derivanti dal coronavirus. E in poco tempo è montata la protesta dei colleghi dello stabilimento di Tor Pagnotta, che chiedono maggiori condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro.
A cura di Natascia Grbic
6.169 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Tre dipendenti Ama sono morti nell'ultima settimana a causa di complicazioni derivanti dal coronavirus. Ce l'hanno messa tutta, hanno combattuto per giorni prima di soccombere alla polmonite, che non gli ha lasciato scampo. Grande cordoglio tra i colleghi di Tor Pagnotta, dove lavoravano Pino Raso e Pietro Addresse, entrambi capi-squadra, e tra quelli del Salario, dove invece prestava servizio Nicola Barbato. "Ancora due morti in Ama – scrivono i lavoratori tramite la pagina Facebook LILA Laboratorio Idee Lavoratori Ama – A pochi giorni dalla morte di Nicola, in pochissimo tempo ci porta via altri due meravigliosi colleghi, Pietro e Pino. Due bravi e professionali capi officina che lavoravano nello stesso reparto/ufficio all'interno dello stabilimento di Tor Pagnotta. All'enorme dolore per queste premature scomparse si aggiunge il nostro profondo dispiacere per i loro famigliari a cui facciamo le nostre più sentite condoglianze. Dopo questi ultimi lutti, la situazione di smarrimento e tristezza per tutti noi è forte, ma dobbiamo reagire cercando di fare la massima attenzione, in special modo nei luoghi chiusi con insufficiente areazione".

La protesta a Tor Pagnotta

Tra i colleghi di Pino Raso e Pietro Addesse, è forte il sospetto che i due abbiano contratto il coronavirus sul luogo di lavoro. Per questo stamattina è stata indetta una protesta nello stabilimento Ama di Tor Pagnotta, con i lavoratori che si sono fermati per chiedere maggiore sicurezza sul luogo di lavoro. "Un segnale – scrive su Facebook Flavio Vocaturo del Pd Ama – per sollecitare Ama e Campidoglio ad aumentare i controlli e le misure di sicurezza per il Covid-19, dopo che sono morti 3 colleghi in una settimana".

La replica di Ama

Le accuse sono state respinte dalla municipalizzata, che ha dichiarato come "già dalle primissime avvisaglie dell’epidemia a gennaio 2020, ha immediatamente posto in essere tutte le necessarie misure a tutela della salute dei lavoratori". E aggiunge: "I protocolli di sicurezza su tutti i luoghi di lavoro sono stati aggiornati e adeguati con il mutare del quadro epidemiologico e a ciò si è sempre affiancata la capillare distribuzione di dispositivi di protezione individuali (mascherine, guanti e tute). Non corrispondono assolutamente a verità le notizie secondo cui sarebbe stato consentito l’accesso alle sedi aziendali a dipendenti che presentavano sintomi febbrili o riconducibili a un possibile contagio. A tutti i lavoratori viene costantemente ricordato l’obbligo di restare a domicilio in caso di temperatura corporea rilevata superiore ai 37,5 gradi, come peraltro raccomandato ai cittadini fin dal primo Dpcm dell’8 marzo e come indicato quale obbligo, in particolare per i lavoratori, fin dal primo protocollo fra il Governo e le parti sociali sottoscritto il 14 marzo 2020″.

6.169 CONDIVISIONI
32831 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views