Tre autisti Atac massacrati con calci e pugni dopo una lite a Tor Vergata: uno è in condizioni gravi
Si trovavano in una delle loro auto private dopo la fine del turno di lavoro quando, per motivi legati alla viabilità, è scoppiata una lite con un altro automobilista. Le voci e i toni si sono alzati. Poi l'automobilista è sceso dall'auto e ha puntato i tre. Li ha massacrati di botte, riducendo uno di loro in condizioni molto gravi, ed è scappato: la polizia è ancora sulle sue tracce.
La lite a fine turno e l'aggressione
I fatti risalgono alle prime ore di mercoledì scorso, 2 ottobre. Gli autisti avevano da poco finito il loro turno di lavoro e si trovavano tutti e tre a bordo della stessa auto, un veicolo privato di uno di loro, per rientrare quando, a pochi passi dal deposito di Tor Vergata, hanno visto sopraggiungere un'altra automobile che procedeva a zig zag nei pressi di un incrocio vicino al deposito di bus. Proprio per motivi legati alla viabilità è scoppiata la lite.
A poco a poco i toni si sono alzati e sono tutti usciti dalle auto. L'automobilista al volante della seconda macchina sarebbe poi passato alle mani, aggredendo i tre autisti con calci e pugni, fino a ferirli anche gravemente. Poi, mentre loro aspettavano l'arrivo dei soccorsi, è ripartito ed è fuggito.
Come stanno i tre autisti aggrediti
Dopo l'aggressione i tre autisti dell'Atac sono stati trasportati d'urgenza all'ospedale di Frascati con diverse lesioni all'addome ma anche al volto. Uno ha riportato un trauma trauma cranico-facciale con microfrattura delle ossa nasali ed è stato giudicato guaribile in 30 giorni, l'altro un trauma cranico e contusioni al basso ventre con 10 giorni di prognosi. Ad avere la peggio il più grande dei tre, una quarantottenne che ha riportato un'emorragia cerebrale e che si trova ancora in ospedale, in prognosi riservata.
Le indagini in corso
Sul posto, oltre agli operatori del pronto soccorso sanitario che hanno trasportato i tre in ospedale, sono arrivati gli agenti della polizia di stato che si sono messi subito alla ricerca del quarantenne che li avrebbe aggrediti. Non è escluso, però, che con lui possano essere stati presenti anche alcuni complici.
Nel frattempo, non appena arrivati sul luogo del pestaggio, gli agenti della polizia di Stato hanno richiesto i video registrati dalle videocamere di sorveglianza del deposito Atac nella speranza che, passando al vaglio le immagini, possano arrivare ad identificare l'aggressore.