Tratta di donne transgender dall’Argentina: costrette a prostituirsi dopo le operazioni illegali

Una tratta di esseri umani che partiva da Buoneos Aires, all'hotel Gondolin nel quartiere Palermo, lo stesso hotel che nel 2005 fu protagonista di un docufilm contro la violenza subita dal popolo transgender argentino. Una struttura ricettiva che, secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, ospitava persone transessuali e le "preparava" per un traffico di prostituzione destinato a sbarcare nella Capitale. Così quattro persone, operanti all'interno di un'organizzazione criminale, sono state rinviate a giudizio, su richiesta del pubblico ministero Francesco Cascini, per tratta internazionale di esseri umani, oltre che per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.

Traffico di transessuali argentine: sottoposte a intense terapie ormonali e mandate a Roma

Nel corso delle indagini, i carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati, grazie a diverse intercettazioni telefoniche, hanno scoperto le modalità con cui 20 transessuali argentine sono state adescate e costrette, mediante ricatto, ad andare a Ostia per prostituirsi. Le quattro persone sotto accusa, anche loro transgender argentine, si occupavano di seguire il traffico di vittime che, dall'hotel Gendolin di Buenos Aires, dove venivano sottoposte ad operazioni chirurgiche clandestine e intense terapie ormonali, venivano mandate in Italia, dopo un breve transito a Parigi, e "distribuite" per le strade di Roma e il litorale. Le imputate saranno giudicate il prossimo 20 settembre dalla Corte d'Assise.

Condannate 11 persone per traffico di transessuali argentine a Roma

L'inchiesta sulla tratta di argentine a Roma ha inizio nel 2015, quando undici persone finiscono in manette per traffico di esseri umani e sfruttamento della prostituzione transessuale. Una vera e propria rete criminale che si occupava di reclutare giovani disagiate in Argentina e consegnarle al Guendolin, prima di immetterle nel mercato del sesso di Roma. Una terribile storia venuta a galla grazie a una delle vittime, che ha permesso di smantellare un'organizzazione criminale attiva da dieci anni. Dai racconti emergono continui episodi di violenza fisica e psicologica, tanto da spingere una delle ragazze al suicidio. Inoltre, per assicurare la completa sottomissione, le giovani venivano private dei loro documenti e passaporti.