Torna libero il tassista accusato di aver stuprato due donne: revocati gli arresti domiciliari
Revocati i domiciliari per il tassista romano arrestato lo scorso 2 settembre con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di due donne, una ragazza americana di 20 anni nel 2017 e una 34enne di Roma quest'anno. Sebbene l'impianto della procura rimanga infatti, sono venute meno le esigenze cautelari, motivo per cui il gip ha disposto la liberazione dell'uomo 46enne. Durante l'interrogatorio di garanzia svoltosi lunedì, l'avvocato Cesare Gai, legale del tassista, ha prodotto una serie di prove che ridimensionano quanto accaduto tra il suo assistito e la donna romana: tra i due ci sarebbe stato uno scambio di messaggi che andrebbe oltre il primo sms inviato dall'uomo alla sua cliente. Quanto mostrato, tuttavia, pur ridefinendo la ricostruzione dei fatti, non smonta l'accusa di abuso nei confronti del tassista, che deve rispondere anche della violenza verso la turista americana avvenuto tre anni fa.
Le due vittime del tassista
I fatti che hanno coinvolto la 34enne romana risalgono allo scorso gennaio. Di quella notte la donna non ha ricordi, poiché in stato di ubriachezza al momento in cui è salita sul taxi, chiedendo all'autista di riaccompagnarla a casa. Avrebbe scoperto dello stupro dopo essere stata contattata via chat nei giorni seguenti, da lì la denuncia ai carabinieri. Secondo quanto ricostruito dalle autorità, l'uomo avrebbe approfittato di lei quando era incosciente, e con la scusa di riportarla a casa sarebbe riuscito a entrare nel suo appartamento. È stato lo stesso tassista a ricontattarla, parlando di un rapporto sessuale consenziente che però la donna nega. Tanto che il giorno dopo è andata a sporgere denuncia.
Nel 2017 la prima accusa di violenza nei confronti di una 20enne americana: secondo la ricostruzione dei fatti svolta all'epoca dalla Procura di Roma, dopo essere salita in taxi, la ragazza respinse ogni tentativo di violenza sessuale da parte del tassista, riuscendo a fuggire dalla vettura. Nonostante la denuncia, l'indagine fu archiviata per mancanza di prove. Il pubblico ministero crede però che potrebbero esserci altre vittime del 46enne, e ha invitato altre donne violentate dall'uomo a farsi avanti.