Torna in azione il 20enne che danneggia tombe al Verano: “Musulmano, simboli contrari a mia fede”
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"Sono musulmano, questi simboli contrari alla mia fede mi danno fastidio". Sono le parole pronunciate dal ventenne di origini tunisine, che ha danneggiato diciotto tombe all'interno del Cimitero Monumentale del Verano a Roma, quando i carabinieri di Piazza Dante lo hanno arrestato, chiedendo i motivi del suo gesto. A riportarlo La Repubblica. La segnalazione risale alla mattinata di venerdì scorso 9 giugno, quando alcuni passanti in visita ai loro cari defunti, hanno udito e notato qualcosa di strano. Vedendo una persona che si aggirava tra le tombe, danneggiandole, si sono allontanati e subito hanno dato l'allarme, chiamando le forze dell'ordine. Per il ragazzo è il secondo arresto nel giro di sole quarantotto ore.
Si tratta dell'ennesimo episodio del quale il giovane si rende autore, infatti non è la prima volta che è stato sorpreso mentre danneggiava fornetti, decapitava statue funebri, scoperchiava tombe e distruggeva oggetti, per un totale di diciotto tombe danneggiate. Nell'ultimo episodio, che risale appunto a venerdì scorso, c'è stato il secondo arresto, al quale ha fatto seguito l'udienza per direttissima, a seguito della quale il giudice ha stabilito che dovrà recarsi in caserma per l'obbligo di firma. I famigliari dei defunti sperano che, lasciato libero, possa tornare di nuovo a danneggiare le tombe.
L'episodio precedente risale solo a giovedì scorso, quando la sicurezza del cimitero ha segnalato il suo comportamento alle forze dell'ordine ed è scattato il primo arresto. I militari in quel frangente lo hanno portato in caserma per l'identificazione, poi è finito davanti al giudice delle indagini preliminari. E anche in quel caso quest'ultimo aveva disposto la misura dell'obbligo di presentazione in caserma. Provvedimento che non è bastato a fermarlo e a farlo desistere di danneggiare tombe. Il personale del cimitero resta comunque in allerta, nel caso il ventenne dovesse tornare all'attacco.