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Tor Bella Monaca, boccia un condono: la segretaria dell’assessore di Fdi le fa bruciare l’auto

È finita ai domiciliari la segretaria dell’assessore di Fratelli d’Italia Romano Amato. La donna avrebbe fatto bruciare l’auto di una collega dopo il suo rifiuto di una pratica di condono che aveva presentato.
A cura di Redazione Roma
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"Oggi ho fatto er mejo de me". Così S. F., impiegata del VI Municipio di Roma Capitale, quello delle "Torri", commentava la spedizione punitiva contro una collega degli uffici di Tor Bella Monaca. La donna, secondo gli inquirenti, avrebbe assoldato un pregiudicato per dare fuoco all'auto della collega, accompagnandolo anche a individuare la vettura per essere sicura che tutto andasse liscio. La colpa della dipendente della pubblica amministrazione? Aver rifiutato una richiesta di condono.

Un grave episodio che lambisce anche la politica: la mandante dell'incendio doloso infatti era da qualche tempo diventata la segretaria dell'assessore di Fratelli d'Italia Romano Amato, che ha le deleghe al Sociale in VI Municipio, l'unico amministrato dal centrodestra nella capitale.

Ora la donna, e l'uomo che ha messo materialmente in atto il rogo, sono finiti agli arresti domiciliari. C'è poi un'altra impiegata municipale che rischia l'accusa da favoreggiamento: con lei S.F. si sfogava raccontando tutto quello che aveva intenzione di mettere in pratica e poi il risultato del suo progetto criminoso e intimidatorio

"Non sapevo nulla, ero stato anche consigliere del Municipio e la conosco da anni. Per me era una persona affidabile, la speranza è che non sia vero. Ma la magistratura ne sa più di me", così l'assessore Romano ha commentato così i fatti al quotidiano la Repubblica. I fatti risalgono al luglio dello scorso anno. Gli inquirenti hanno ricostruito la dinamica e le responsabilità, dopo un'attività d'indagine che ha visto l'acquisizione delle telecamere di sorveglianza della zona e la verifica delle attività di comunicazione con i cellulari dei due imputati, che si sono mossi senza troppe precauzioni, forse certi della loro impunità.

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