Tony Effe, l’esponente dem che ha detto no al concerto: “Testi inaccettabili, per lui niente soldi dei romani”
L'invito a Tony Effe da parte del Comune di Roma per il tradizionale Concerto di Capodanno ha scatenato un mare di polemiche. Diverse consigliere e assessore del Partito democratico hanno inviato una lettera al sindaco Roberto Gualtieri chiedendo di annullare la presenza del trapper "le cui canzoni spesso inneggiano alla violenza e promuovono stereotipi di genere dannosi". Abbiamo intervistato in merito Luisa Laurelli, assessora alle Politiche sociali del Municipio IX, e tra le firmatarie del documento in cui si chiede al Campidoglio di non far cantare Tony Effe al Concerto di Capodanno.
Tony Effe fuori dal concerto di Capodanno a Roma. Come mai ne avete chiesto l’esclusione?
Io prima di questi fatti non sapevo nemmeno che esistesse, non lo conoscevo. Come a tanti mi è capitato d'estate di sentire musica trash con frasi anche un po' violente, poi sono andata a cercarmi i testi di alcune sue canzoni e sono inorridita. Per altro la sera di Capodanno verrà fatta anche un'iniziativa a sostegno della parità di genere e contro la violenza sulle donne. Quindi sinceramente che un cantante dica esattamente il contrario degli obiettivi che abbiamo come amministrazione, non è accettabile. Sono anni che come assessorato dei servizi sociali lavoriamo per organizzare iniziative per i giovani contro la violenza di genere, tra persone, educazione all'affettività. E poi arriva la canzone di uno che parla a migliaia di persone in un concerto dicendo tutto il contrario di quello che stiamo facendo.
A leggere da fuori ci sia stato un corto circuito nel Pd romano. Che è successo, una leggerezza dell'organizzazione?
È stata sicuramente una svista. Gli uffici quando organizzano i grandi eventi fanno fiori di riunioni, ma devono entrare nel merito. Ci sarà poi qualcuno che dovrà rendere conto di questa scelta e a cui si dovrà risalire. Non è che un concerto lo organizzi senza non informarti prima su chi viene e su cosa canta. La musica è un linguaggio universale e parla a tutti, e a maggior ragione i testi di chi viene a cantare li devi avere prima. Si è trattato di una svista e di una superficialità che il sindaco saprà bene far rientrare, in modo da far finire questa polemica giusta. Noi donne della maggioranza, ma anche dell'opposizione, ci siamo ribellate. Credo che il sindaco sicuramente chiederà a Tony Effe di non cantare. Poi, se il Comune dovrà pagare una penale lo farà. Ma se al posto suo avesse cantato Fiorella Mannoia non era meglio?
C’è chi dice che state censurando un artista che piace ai giovani. Cosa rispondete?
Rispondiamo che non ci bastano i soldi dei servizi sociali per rimediare ai guasti sugli adolescenti di messaggi negativi come quelli che possono essere dati da una canzone sbagliata. Non voglio mettere un limite all'arte o alla definizione di artista. Ma frasi che inneggiano alla violenza nei rapporti tra maschio e femmina non sono arte.
Ancora non si sa se Tony Effe parteciperà o meno. Se decidesse di venire lo stesso?
Credo che la situazione si sbloccherà sicuramente in questi giorni. Se dovesse venire lo stesso non so cosa accadrà, ne dovremo sicuramente parlare tra chi ha firmato la lettera e con tutte quelle realtà che hanno espresso dissenso riguardo la presenza del cantante. Non c'è una situazione pacifica dove uno gira pagina e fa finta di niente. Siamo responsabili di come facciamo crescere i giovani e dei messaggi che facciamo arrivare. Altrimenti a che serve il mio lavoro?