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Tomba di Enrico Berlinguer vandalizzata, aperta un’inchiesta in Procura a Roma

Aperta un’inchiesta in Procura sulla tomba di Enrico Berlinguer vandalizzata a Prima Porta. “Un gesto chiaramente politico”, la reazione dei figli.
A cura di Beatrice Tominic
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La tomba vandalizzata per la terza volta nella foto di Bianca Berlinguer e, a destra, Enrico Berlinguer.
La tomba vandalizzata per la terza volta nella foto di Bianca Berlinguer e, a destra, Enrico Berlinguer.

Aperta un'inchiesta sulla tomba di Enrico Berlinguer vandalizzata a Roma. All'indomani dell'ennesima denuncia da parte dei figli, gli investigatori della Digos hanno depositato un'informativa a Roma per fare chiarezza su quanto accaduto nel cimitero di Prima Porta, a Roma. Come riportato dalla figlia Bianca Berlinguer, con una nota firmata anche dai fratelli Maria, Marco e Laura, "l'azione vigliacca di alcuni mascalzoni rivela che non si tratta dell’atto di uno squilibrato, bensì di un gesto dal contenuto chiaramente politico".

Tomba vandalizzata: "Atto vile e ignobile"

L'indagine è stata avviata dopo il terzo episodio di vandalizzazione nel cimitero di Prima Porta. Vasi distrutti, fiori buttati e aiuole calpestate. Ma non è la prima volta che si verifica un episodio del genere sulla tomba di Berlinguer, almeno due gli episodi precedenti noti alle cronache. I primi risalgono al mese di maggio scorso.

"Atto vigliacco e ignobile – aveva scritto sui social network  Bianca Berlinguer, allegando, anche in questa occasione, la foto della tomba deturpata – Nei quarant’anni dalla morte di papà la sua tomba è sempre stata piena di fiori portati da tante persone che si sono fermate per un pensiero e un omaggio, ma nell’ultimo mese la tomba è stata per due volte vandalizzata". E, un mese dopo, è arrivato il terso episodio.

Vandalizzata per la terza volta

"Profanata per tre volte in due mesi, a sei giorni dall'anniversario della sua morte", ha scritto dopo l'ultimo episodio Bianca Berlinguer. E dopo di lei, molti i volti della politica che hanno chiesto fossero presi provvedimenti. Fra loro Nicola Fratoianni che, non appena appreso dell'accaduto, si è subito espresso: "Chiaramente non è un gesto individuale, ma un atto politico. Possibile che nessuno abbia fatto in modo che questo scempio non si ripetesse?", ha scritto, annunciando un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno per fare luce sui fatti.

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