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Tifoso romanista disabile pestato da polizia a Salisburgo: “Mio figlio picchiato perché mi aiutava”

I tifosi della Roma hanno chiesto all’autista della navetta di aprire le porte per poter tornare alle macchine. La polizia è intervenuta picchiando i presenti e un uomo disabile, costretto a camminare con le stampelle.
A cura di Natascia Grbic
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Un tifoso romanista ha denunciato che lui e altre persone sono state aggredite dalla polizia austriaca a Salisburgo, mentre aspettavano di salire sulla navetta fuori lo stadio per rientrare a Roma. L'uomo, disabile al 100% e costretto a camminare con le stampelle, è stato picchiato dagli agenti. Il figlio di sedici anni è intervenuto per aiutarlo: gli agenti lo hanno bloccato e ammanettato per terra. Il ragazzo è stato rilasciato dopo ore di fermo nella stazione di polizia della Red Bull Arena.

I video che girano da ore sui social mostrano i tifosi urlare alla polizia ‘lasciatelo è solo un bambino' e chiedere ai poliziotti di calmarsi. Poi il 60enne picchiato, che viene rialzato e fatto sedere, dopo essere caduto a terra. L'uomo è rimasto ferito, ed è stato portato via con l'ambulanza.

Secondo una prima ricostruzione, sembra che gli agenti siano intervenuti perché i tifosi hanno chiesto all'autista di poter entrare nella navetta. "Avevamo solo chiesto all'autista della navetta di aprire le porte", spiega l'uomo picchiato dai poliziotti, raccontando l'accaduto, "e siamo stati aggrediti dalla polizia davanti alle navette che ci avrebbero riportato alle nostre auto". L'uomo ha lanciato un appello, chiedendo a chiunque abbia fatto foto e video di quei momenti di inviarglieli, a dimostrazione di quanto accaduto. "Ragazzi vi chiedo un favore: dopo la partita sicuramente qualcuno ha visto la carica della polizia davanti alle navette e il conseguente pestaggio nei confronti miei e di mio figlio, e di altre persone. Io sono stato portato via con l'ambulanza. Mi hanno detto che qualcuno faceva dei video, chi li trova me li mandi in privato. Grazie",

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