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“Ti taglio la testa e le mani”: il suo stalker esce dal carcere e ricomincia a perseguitarla

L’uomo, dopo aver scontato un anno e mezzo per stalking e tentato stupro, si trova ora in libertà in attesa dell’espulsione. Appena uscito di prigione ha ripreso a perseguitare con pesanti minacce di morte la donna che lo aveva denunciato. Da ieri l’aguzzino è a piede libero.
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“Quando esco ti taglio la testa. Quando esco ti taglio le mani”. Orribili minacce quelle ricevute al telefono da una donna che già conosce il suo aguzzino. Macabre promesse che la fanno piombare in uno stato permanente di terrore, di nuovo.
Quella riportata da Repubblica è un’assurda storia di violenza contro le donne e falle del sistema giudiziario: l’incubo di una donna che si vede nuovamente catapultata in quella spirale di ossessione e persecuzione dalla quale sperava di essere definitivamente uscita con la condanna e l’incarcerazione dell'uomo. Questo invece è al momento a piede libero, sebbene in attesa di espulsione, e la situazione rischia di tramutarsi in una tragedia annunciata.

L’escalation di persecuzione e violenza

Lo stalker è stato un ex dipendente della donna poi diventata oggetto della sua malata ossessione. L'uomo si era invaghito della sua datrice di lavoro, e sin da subito non aveva accettato il rifiuto della donna. Inizialmente, continuando a scriverle e inviandole costantemente foto non richieste delle sue attività quotidiane. La chiamava, dicendole che avrebbe voluto avere dei figli con lei. La donna aveva cercato di farlo ragionare e di riportarlo coi piedi per terra, ma l’uomo – che nel frattempo era stato licenziato – aveva continuato con la sua ossessione.

Un giorno le era arrivata una foto che l’aveva particolarmente terrorizzata: l’uomo si era appositamente tagliato per scrivere con il sangue sul muro, vicino all’abitazione della donna, il proprio nome e quello di lei, immortalando la sua macabra creazione. La donna aveva cominciato ad aver paura anche solo di uscire di casa, poiché il suo stalker aveva ben presente l’indirizzo della sua abitazione e del posto di lavoro.

Un giorno, infine, la ragazza è stata vittima di un tentativo di stupro: l’uomo si era appostato nei pressi di casa sua per assalirla non appena uscita. L’aveva baciata e aveva cominciato a metterle le mani addosso. La donna era fortunatamente riuscita a divincolarsi e scappare via. Immediata la denuncia e il fermo dell’uomo: l’aguzzino era stato arrestato, condannato e incarcerato. Ad attenderlo, un decreto di espulsione vista la sua condizione irregolare.

La scarcerazione e la ripresa della persecuzione

Ma l’incubo per la donna non era affatto terminato. L’uomo, dopo aver scontato un anno e mezzo di carcere, da aprile è stato trasferito in un Cpa in attesa dell’espulsione prevista. Appena uscito di prigione, ha ricominciato a perseguitare la donna con chiamate e pesanti minacce di morte: “Quando esco ti taglio la testa. Quando esco ti taglio le mani”. La vittima è ripiombata nel terrore, nel senso di impotenza dato dal non poter fare nulla per arginarlo, se non denunciarlo nuovamente.

E la già tremenda situazione da ieri si è fatta ancor più critica: l'uomo non solo non è ancora stato rimpatriato nonostante il pendente procedimento giudiziario, ma l’uomo è pure uscito dal centro di prima accoglienza dove si trovava, facendo perdere le sue tracce. Esprime massima urgenza e preoccupazione l’appello dell’avvocato della donna: “L’aguzzino sa bene dove abita la mia cliente. Qualcuno intervenga rapidamente”.

La senatrice Ilaria Cucchi attacca il governo sulla sicurezza

È rivolto direttamente al ministro degli Interni Piantedosi e al ministro della Giustizia Nordio il post che Ilaria Cucchi ha pubblicato sulla sua pagina Facebook. La senatrice attacca duramente il Governo facendo leva su uno dei temi più dibattuti: l'immigrazione e la cosiddetta questione sicurezza. "Avete inondato con la vostra propaganda generalista e ignorante le orecchie di tutti gli italiani con il motto "Rimandiamoli tutti a casa loro!" a prescindere – ha scritto Cucchi – Ora che, viceversa, andava fatto per motivi specifici e doverosi, ora che davvero è una questione di ‘sicurezza' per questa donna, comprovata dalle sofferenze e violenze inflittele, dove siete?". La richiesta di Cucchi è che in questo specifico caso, considerando che la condizione di libertà dell'uomo rappresenta un serio pericolo per la donna che perseguita, venga accelerata la procedura di espulsione dell'aguzzino, da pochi mesi fuori dal carcere.

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