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“Ti do 20 euro per ogni incendio”: così funzionava la truffa dell’ex carabiniere a Sabaudia

Il trucco era semplice: dietro compenso di 20 euro a rogo, un complice appiccava l’incendio ed Enzo Cestra, con i suoi uomini, lo spegneva. Per ogni intervento riceveva un compenso dalla Regione Lazio e in quattro anni ha ottenuto ben 33mila euro.
A cura di Enrico Tata
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"Ti do 20 euro per appiccare incendi a Sabaudia". E poi era lui stesso a spegnere quei roghi con la sua associazione di protezione civile, l'Associazione Nazionale Carabinieri di Sabaudia. Più interventi eseguiva con successo, più fondi riusciva a ottenere dalla Regione Lazio. In tre anni è riuscito a farsi assegnare ben 33mila euro per le attività svolte sul territorio. Enzo Cestra, ex carabiniere di 70 anni, attualmente agli arresti domiciliari, dovrà rispondere delle accuse di incendio boschivo e truffa aggravata.

La truffa dell'ex carabiniere

Il trucco era semplice: dietro compenso di 20 euro a rogo, un complice appiccava l'incendio e Cestra, con i suoi uomini, lo spegneva. Per ogni intervento riceveva un compenso dalla Regione Lazio. Due incendi in particolare gli vengono contestati: il primo, divampato lo scorso 28 agosto in via Conte Rosso, vicino al lago di Paola, e il secondo, in via degli Artiglieri, nello stesso giorno. Nel primo caso le fiamme sono partite da un cumulo di rifiuti, estendendosi su circa 4.000 metri quadrati di eucalipti. Nello stesso giorno, un altro incendio ha interessato 3.000 metri quadrati tra pioppi e querce. Il piromane è stato rintracciato poche ore dopo ed è risultato essere un membro dell'associazione di Cestra.

Le intercettazioni: "Se m’arrestano, me danno gli arresti domiciliari"

Le intercettazioni hanno mostrato come l'ex carabiniere abbia cercato in ogni modo di tirarsi fuori dai guai. Prima presentando un foglio con le dimissioni del suo complice: "I carabinieri hanno scritto che era uno dei miei, ma da luglio non c’era più. Io me so’ mosso bene". Poi chiedendo alla stessa persona di confermare la sua versione: "Chiedi di essere interrogato, gli dici che vuoi ritrattare". E ancora: "C’ho 71 anni, se m’arrestano, me danno gli arresti domiciliari”.

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