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“Ti diamo fuoco”, 13enne perseguitata dalle bulle: gli insulti anche su WhatsApp e TikTok

Dopo tre anni di bullismo, la vittima chiede aiuto ai genitori che denunciano il gruppo di bulle. Per loro l’accusa è di atti persecutori, iniziati nel 2020 quando la vittima aveva 13 anni. Due di loro hanno ottenuto la messa in prova, anche la terza chiederà la sospensione del processo.
A cura di Enza Savarese
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Immagine di repertorio
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Insulti, umiliazioni ed auguri di morte. È l'incubo che una ragazzina di 13 anni, oggi 17enne, ha subito quotidianamente a scuola per tre anni. Colpevoli tre coetanee, compagne di scuola che ora dovranno rispondere di atti persecutori. Due di loro, rinviate a giudizio hanno ottenuto la messa in prova e si sono scusate con la vittima. Anche la terza imputata punterà alla sospensione del processo chiedendo di svolgere lavori socialmente utili.

Gli insulti tra i corridoi della scuola

"Sei così brutta che devi morire", sono solo alcune delle minacce che l'allora 13enne, si è vista indirizzare di persona o sui social dalle tre coetanee. L'incubo inizia nel 2020, in piena pandemia di Covid. I pochi giorni di presenza a scuola diventano terreno fertile per episodi di bullismo. La vittima, che ha un lieve ritardo cognitivo, non frequenta la stessa classe delle bulle, ma i pochi momenti passati nei corridoi bastano alle tre accusate per deriderla. "Perché vivi sulla Terra?", le urlano anche in mezzo alla strada, mentre la ragazzina torna a casa. Inutile i tentativi della vittima di controbattere. I suoi tentativi di difendersi sembrano solo incitare di più il gruppetto.

L'incubo anche sui social: i video e le chat per deriderla

Neanche a casa la 13enne riesce ad essere lasciata in pace, gli insulti e le minacce la raggiungono anche nella sua camera, in cui la vittima si era rifugiata, allontanandosi sempre di più dal mondo reale. Le tre bulle creano un gruppo What's app includendola, ma solo per insultarla ininterrottamente. "Scabbius" è il soprannome che le avevano affibbiato inventando che la ragazzina avesse i pidocchi e la scabbia. "Ti diamo fuoco" è una delle minacce che il gruppetto le lanciava. Le umiliazioni diventano anche pubbliche. Su TikTok le tre accusate aprono un canale creato solo per deridere le persone con ritardi cognitivi anche sconosciute, che le tre ragazze paragonano alla loro vittima.

La denuncia e il processo per atti provocatori

Dopo tre anni, la vittima disperata si rivolge ai genitori e racconta le vessazioni a cui è stata sottoposta ogni giorno. La madre e il padre denunciano subito le tre ragazze. Inizia il processo per atti persecutori ai danni del gruppo di minorenni. Due delle accusate, già rinviate a giudizio, hanno chiesto scusa alla ragazza ora 17enne e sono riuscite ad ottenere la messa alla prova. Anche la terza spera ora di avere una sospensione del processo per poter svolgere mansioni di utilità pubblica.

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