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Testa di una statua rubata da Villa Torlonia nel 1978 ritrovata in Svizzera dopo 45 anni

A restituire la testa in marmo alla Fondazione Torlonia sono stati i Carabinieri, che hanno ritrovato e recuperato la statua in Svizzera. Era stata trafugata nel 1978.
A cura di Natascia Grbic
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Oggi è stata restituita a Villa Torlonia una testa femminile in marmo rubata quarantacinque anni fa insieme ad altre quattro opere. Si tratta della parte superiore della scultura dell'Idrofora, trafugata nel lontano 1978 e di cui da allora non se n'è avuta più traccia. Fino a oggi, quando i carabinieri l'hanno riportata alla fondazione, dopo averla individuata in una collezione privata in Svizzera.

"Un risultato straordinario che si materializza dopo 40 anni e ridona bellezza a questa statua meravigliosa- ha dichiarato ad Agenzia Dire il generale di brigata Vincenzo Molinese – I carabinieri dell'arte non si arrendono e usano nello stile dell'Arma la tradizione e l'esperienza con l'innovazione tecnologica grazie alla banca dati più ricca mondo che riguarda i beni culturali".

"È la fine di un lunghissimo viaggio – le parole di Alessandro Poma Murialdo, presidente della Fondazione Torlonia – È con soddisfazione e riconoscenza che la Fondazione saluta questo importante ritrovamento da parte dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. La conservazione del patrimonio è infatti il fondamento che orienta tutta la nostra attività. Il ritorno della testa dell'Idrofora acquisisce dunque un valore simbolico rispetto a questo impegno, che trova riscontro anche nei restauri che presentiamo oggi".

La segnalazione della testa in marmo rubata nel 1978 era arrivata nel 2015 dall'amministrazione del principe Alessandro Torlonia. Uno studioso tedesco aveva notato in una pubblicazione d'arte la parte superiore di una statua che sembrava esattamente quella rubata dall'Idrofora quarantacinque anni prima. Sono subito partite le indagini dei Carabinieri tutela patrimonio culturale, che hanno appurato come quella testa facesse effettivamente parte di una collezione privata a Zurigo, in Svizzera. Era stata ereditata in buona fede dalla moglie del collezionista, estranea alla vicenda, e che ha acconsentito a restituire la testa alla Fondazione Torlonia.

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