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Terremoto a Latina, segnalata scossa di magnitudo fra 4.6 e 5.1. Ma è un errore di sistema

Terremoto a Latina: viene segnalata la notizia di una scossa con magnitudo fra 4.6 e 5.1. Ma si tratta di un errore di sistema.
A cura di Beatrice Tominic
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Una scossa di terremoto è stata registrata nella mattina di oggi, lunedì 17 febbraio 2025, in provincia di Latina. Ma si è trattato di un errore del sistema automatico dell'INGV, Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia. Secondo quanto riportato sul sito, la magnitudo della scossa registrata dai sismografi dell'osservatorio sarebbe stata compresa fra i 4.6 e i 5.1 e la scossa avvertita alle ore 8.11 nella zona di Latina.

Ad un'ora dalla rilevazione della scossa, che poi si è rivelata essere fortunatamente un errore, i dati riportati non esistono più. "Purtroppo è stato un errore del sistema automatico previsto nel 5% delle rilevazioni", come spiegano a Fanpage.it da INGV che spiega come è stato possibile un errore del genere e chi ha controllato la veridicità della scossa sismica.

Come è possibile che l'INGV abbia commesso un errore segnalando un terremoto a Latina

Ma come è possibile che l'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia possa commettere un errore di questo genere? Fanpage.it lo ha chiesto direttamente all'ente di ricerca.

"Il post che ha segnalato un evento di magnitudo ML compresa tra 4.6 e 5.1 a largo delle coste al confine tra il Lazio e la Campania è risultato essere un errore del sistema automatico di localizzazione che ha associato le informazioni provenienti dalle stazioni sismiche dei Campi Flegrei con segnali non dovuti a terremoti provenienti da altre stazioni", hanno spiegato a Fanpage.it.

L'avviso di sisma, come precisato anche nel sito dell'Istituto, avviene automaticamente con un margine di errore. "La localizzazione e la magnitudo automatiche sono calcolate dal software senza intervento umano e sono dunque soggette alle incertezze delle coordinate ipocentrali e della magnitudo insite al sistema di calcolo – si legge nel sito – Fino a settembre 2018, l’INGV comunicava solo la localizzazione rivista dai sismologi di turno nella Sala di Sorveglianza Sismica, operazione che richiede fino a 30 minuti di elaborazione, in media circa 10-12 minuti, dall’accadimento del terremoto.

Perché non si vede più l'avviso del terremoto a Latina

La decisione di utilizzare avvisi automatici, come si legge ancora sul sito, è stata dettata dalla volontà di "diffondere il più rapidamente possibile una prima indicazione dell’area epicentrale e della magnitudo. La rapidità dell'informazione può andare a scapito della sua accuratezza e qualche imprecisione nella comunicazione dei dati preliminari sarà quindi possibile".

Se nel sito dell'ente non è più visibile l'avviso, è perché è stata effettuata una revisione sul dato. Come spiega sempre lo stesso Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia, infatti, se un determinato numero minimo di stazioni registra un terremoto, i sistemi informatici pubblicano l'avviso. È a quel punto che, però, scatta la revisione della localizzazione e della magnitudo da parte dei sismologi, che effettuano i turni 24 ore su 24. A loro spetta il compito di analizzare i singoli segnali e di verificare che i software abbiano funzionato correttamente. In caso contrario, l'avviso di terremoto, viene eliminato, come è accaduto questa mattina.

La terra trema ai Campi Flegrei

Come chiarito a Fanpage.it dall'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia, si è trattato di un errore del sistema previsto nel 5% delle rilevazioni. A Latina non risultano esserci state scosse di terremoto questa mattina, alle 8.11. Diversamente, invece, proprio intorno a quell'ora, sono stati rilevate due scosse di terremoto nei Campi Flegrei dopo più di un centinaio di scosse avvenute nella notte che hanno tenuto sveglia la popolazione, preoccupata. Due scosse sono state registrate alle 8.12, una alle 8.14 e un'ultima, per ora, alle 8.23.

Fortunatamente, nonostante lo sciame sismico, non si registrano danni a cose o a persone, fatta eccezione per la caduta di calcinacci al Vomero, quartiere collinare di Napoli. Terrorizzata, invece, la popolazione, che quando le scosse si fanno più intense, forti e frequenti spesso si riversa in strada, nelle vie e nelle piazze della città.

Articolo in aggiornamento

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