Terapie integrate gratuite nel trattamento dei tumori nel Lazio: la proposta dei 5 Stelle
Il Movimento 5 Stelle Lazio ha presentato una proposta di legge regionale per l'inserimento delle Terapie Integrate nel trattamento dei pazienti oncologici.
Adriano Zuccalà, capogruppo in Regione Lazio, quali sono gli obiettivi di questo provvedimento?
L'obiettivo è riuscire ad approvare una legge che vada a colmare l'attuale vuoto normativo. Ovvero la possibilità di utilizzare le cure integrate, quelle riconosciute ad oggi tramite evidenze scientifiche, all'interno del trattamento dei pazienti oncologici. Tutto sarà fatto tramite il servizio pubblico, all'interno delle strutture pubbliche di prossimità, perché attraverso un coordinamento regionale si andrà a riconoscere una struttura che si occuperà del trattamento oncologico e delle terapie integrate in ogni singolo distretto sanitario del Lazio.
Quali sono i servizi che offriranno queste strutture?
Queste strutture, che noi chiamiamo ‘punti care', offriranno supporto nutrizionale, attività fisica e riabilitativa, attività meditative per il benessere fisico e mentale, servizi di assistenza psico oncologica e cure facoltative come agopuntura, fitoterapia e musicoterapia. Ci saranno ‘punti care' di primo livello, che forniranno i tre servizi di base e almeno un punto facoltativo, e di secondo livello, che offriranno tutti i servizi base e almeno tre facoltativi. In più, i centri di secondo livello avranno una parte attiva all'interno della formazione del personale degli altri centri.
Servirà personale aggiuntivo nelle Asl per garantire questi servizi?
Si possono offrire sia con personale già esistente all'interno delle Asl, qualora sia formato in maniera adeguata, oppure con personale nuovo tramite bandi pubblici o tramite accordi. Ovviamente nel testo della nostra proposta c'è anche una parte dedicata al personale, sia per aumentare il numero di unità e per eventualmente utilizzare professionisti esterni, ma questi dettagli operativi sono demandati a un eventuale regolamento attuativo. Dal momento dell'approvazione della legge il tempo da noi previsto per l'operatività è infatti di dodici mesi, che serviranno per adeguare le strutture e proprio per reperire il personale.
Da dove nasce questa proposta di legge? Sono arrivate richieste in tal senso dai pazienti oncologici e dalle loro famiglie?
In un momento così complicato come quello del trattamento oncologico, che coinvolge non solo i pazienti ma anche le loro famiglie, c'è la necessità secondo noi di semplificare il percorso per questi cittadini e offrire loro tutti gli strumenti di cui hanno bisogno e di cui possono usufruire in un unico centro, vicino alla residenza,che possa riuscire ad aiutare i pazienti e i loro familiari. La nostra idea è quella di una sanità di prossimità che sia rispondente alle necessità delle persone e che metta al centro i cittadini e i loro bisogni e non soltanto la cura della malattia, che pure resta ovviamente fondamentale.
Avete presentato questa proposta in un momento complicato, con la Regione Lazio che voi stessi definite paralizzata per problemi interni alla maggioranza. Su questa proposta vi aspettate un'apertura dal centrodestra?
Stanno arrivando in queste ore manifestazioni di volontà di sottoscrivere la legge da parte di consiglieri della maggioranza. Sull'aspetto sanitario e sulla la qualità di vita delle persone, non penso si possano mettere bandierine politiche. Ci aspettiamo, quindi, non solo un'apertura da parte della maggioranza, ma un contributo vero e proprio nel riuscire ad aprire la discussione su questo tema prima in commissione e poi in aula. Credo che questa discussione vada portata avanti per cercare di fare tutto il possibile e sarebbe veramente ingiustificabile da parte del centrodestra non procedere in questa direzione. Il prossimo passo sarà proprio coinvolgere anche la maggioranza e io sono sinceramente fiducioso perché non vedo motivi ostativi.