Tentò di uccidere 2 fratelli all’Alessandrino, Calderon condannato: “Ce voleva ammazzà come Diabolik”
Raul Esteban Calderon, l'uomo ritenuto il killer di Fabrizio Piscitelli e Selavdi Shehaj, è stato condannato a dodici anni di carcere. L'uomo è accusato di tentato omicidio nei confronti di Emanuele e Alessio Costantino, due fratelli scampati alla morte solo per un pelo. Per Calderon il pubblico ministero aveva chiesto sedici anni di carcere: il giudice per l'udienza preliminare gliene ha inflitti dodici, facendo cadere l'aggravante del metodo mafioso.
I fatti risalgono al 13 luglio 2021. Secondo quanto emerso dalle indagini, Calderon avrebbe provato a uccidere i due fratelli in viale dell'Alessandrino a Roma per uno ‘sgarro' fatto al nipote del boss Giuseppe Molisso, ritenuto il mandante dell'omicidio. Molisso, a differenza di Calderon che ha scelto il rito abbreviato, ha optato per l'ordinario.
"L'omicidio de Diabolik uguale, me lo stava a fa a me! Identico". Questo diceva Emanuele Costantino, vittima del tentato omicidio, in una conversazione intercettata e riportata nell'ordinanza con cui il giudice per le indagini preliminari aveva disposto il fermo di Molisso.
Calderon è stato portato in carcere nel 2022 perché fortemente sospettato di essere lui il finto runner che il 7 agosto 2019 ha ucciso nel parco degli Acquedotti Fabrizio Piscitelli, uno dei boss più in vista della criminalità organizzata romana ed ex leader degli Irriducibili. Le stesse modalità con cui è stato ucciso anche Shehaj, ammazzato con un colpo di pistola sempre da un finto runner mentre si trovava sulla spiaggia di Torvaianica. Al momento però non sono stati identificati i mandanti: Calderon, infatti, è ritenuto essere solo uno dei sicari della mala. Ma chi muove i fili, non è mai stato identificato.