Tenta di strangolare la moglie: pena ridotta a meno di 3 anni per il marito di Linda Moberg
Dopo 5 anni, 7 mesi e 29 giorni dal violento pestaggio subito è arrivata la sentenza in Corte d'Appello di Roma per il marito di Linda Moberg, imputato per averla picchiata brutalmente e tentato di strangolarla. Le accuse erano lesioni gravi e maltrattamenti in famiglia e in presenza di minori.
Oggi è arrivata la sentenza di secondo grado e l'uomo ha ottenuto uno sconto di pena arrivando a 2 anni e 8 mesi. In primo grado la Procura aveva chiesto 2 anni e sei mesi ma la giudice Riva aveva emesso una condanna 3 anni e 2 mesi. In appello è stata revocata anche l'interdizione dai pubblici uffici per maltrattamenti e lesioni gravi ottenuta nel primo grado.
"Questa è una sconfitta non solo per me ma anche per tutte le altre donne che lottano contro la violenza di genere – esclama Linda mentre scoppia in lacrime – io ho deciso dopo anni di metterci la faccia e sono diventata un simbolo, ora come fanno le donne a credere nella giustizia? Come faccio io a credere nella giustizia?". Accanto a lei c'è il suo avvocato difensore Massimiliano Santaiti, il legale che dal primo giorno l'ha seguita nella sua lunga battaglia giudiziaria. Oggi aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, come del resto aveva fatto anche il pubblico ministero. Ma la corte ha deciso probabilmente di accogliere le istanze presentate dalla difesa dell'imputato. Entro tre mesi saranno depositate le motivazioni della sentenza, poi probabilmente ci sarà l'ultima parola della Corte di Cassazione.
L'ultima aggressione
Era il 12 maggio 2019 quando Linda è stata brutalmente aggredita dall'ex in casa, prima con calci e pugni e poi con un bastone. La donna è salvata grazie all'intervento del figlio Riccardo che rientrando a casa si è trovato davanti una scena raccapricciante, la madre a terra in una pozza di sangue e il padre fuori a fumare una sigaretta. Linda ha fotografato il suo volto dopo l'aggressione e quelle immagini (che ci ha mostrato nella sua prima intervista) non lasciano spazio all'immaginazione. "Non avevo un centimetro del mio corpo senza lividi o ferite".