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Tel Aviv, parla il fratello di Alessandro Parini: “Devastati dal dolore, riportatelo a casa”

L’appello del fratello di Alessandro Parini, vittima dell’attentato terroristico a Tel Aviv: “Riportatelo a casa prima possibile”.
A cura di Simona Berterame
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"Vogliamo sapere cosa è successo e speriamo che il corpo di mia fratello possa tornare qui il prima possibile". Parla a fatica Federico Parini, fratello di Alessandro Parini il 35enne che ha perso la vita nell'attentato di ieri sera a Tel Aviv, dove era arrivato per una vacanza in Israele con degli amici. Ancora non riesce a realizzare del tutto quello che è accaduto alla sua famiglia ma accetta di scambiare poche parole al telefono con Fanpage.it.

"Non abbiamo ancora notizie certe sul rientro in Italia della salma, siamo in attesa di conferme da parte della Farnesina. Potrebbe rientrare in Italia lunedì 10 aprile ma ci sono ancora verifiche in corso. Aspettiamo il suo ritorno", spiega. La famiglia si augura che i tempi del rimpatrio siano celeri: "Ora vogliamo solo che venga riportato a casa il prima possibile. Ci sarà tempo poi per tutto il resto ma ora non saprei proprio cosa dire, ora sono devastato dal dolore".

Poi parla del fratello, dell'impegno sullo studio e al lavoro. "Era un genio, il numero uno in tutto. La sua carriera brillante dimostra proprio la sua bravura. Anche a livello umano era una persona eccezionale".

Alessandro Parini era un giovane e promettente avvocato romano. Diplomato al liceo Massimo di Roma con una votazione di 100 su cento, a 35 anni aveva una carriera già avviata nell'ambito del diritto amministrativo e l'anno scorso aveva superato l'esame per poter patrocinare dinanzi alla Corte di cassazione e alle altre giurisdizioni superiori. "Un ragazzo semplice, riservato e modesto". Così lo descrivono i genitori all'Ansa lasciando la casa del figlio a Monteverde, a Roma.  “Dove è arrivato e i traguardi da lui ottenuti non li conosceva nessuno, solo lo studio per cui lavorava – hanno aggiunto prima di allontanarsi – Alessandro era fatto così”.

Alessandro stava trascorrendo le vacanze pasquali a Tel Aviv con un gruppo di amici. Era arrivato nella città israeliana lo stesso giorno quando è stato travolto e ucciso dall'auto guidata dal 44enne Yousef Abu Jaber, piombato sulla zona pedonale del lungomare, in quel momento affollato di turisti e residenti. La procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine. I pm del gruppo antiterrorismo della Capitale, coordinati dall'aggiunto Michele Prestipino, hanno ricevuto una prima informativa da Ros e Digos: si procede per omicidio, attentato con finalità di terrorismo e lesioni.

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