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Teatro di Roma, Gualtieri: “Situazione sfuggita di mano, eccesso di protagonismo dei partiti”

“Mi sembra che questa cosa sia sfuggita di mano persino ai vertici delle istituzioni coinvolte. C’è stato forse un eccesso di protagonismo della politica e dei partiti che devono stare fuori da queste scelte, che riguardano le istituzioni”, ha detto Gualtieri nel corso di un’intervista rilasciata ai vicedirettori del Corriere della Sera, Venanzio Postiglione e Fiorenza Sarzanini.
A cura di Enrico Tata
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La partita per la nomina del direttore generale della Fondazione Teatro di Roma è ancora aperta, secondo il sindaco Gualtieri. Il primo cittadino spera ancora di poter avere una sponda dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: "Mi sembra che questa cosa sia sfuggita di mano persino ai vertici delle istituzioni coinvolte. C'è stato forse un eccesso di protagonismo della politica e dei partiti che devono stare fuori da queste scelte, che riguardano le istituzioni", ha detto Gualtieri nel corso di un'intervista rilasciata ai vicedirettori del Corriere della Sera, Venanzio Postiglione e Fiorenza Sarzanini.

Come abbiamo scritto, il sindaco ha avuto un mandato forte dall'Assemblea Capitolina, che per risolvere la situazione ha autorizzato Gualtieri a modificare lo statuto o addirittura a sciogliere la Fondazione. La speranza, tuttavia, "è che prevalga il buonsenso. Non ne vogliamo fare un tema politico-ideologico, ma molto concreo: Roma Capitale è uno dei due soci fondatori della Fondazione insieme alla Regione Lazio. Roma finanzia in maniera largamente prevalente la Fondazione e possiede i teatri. Appare una cosa di elementare buonsenso che le scelte fondamentali su Teatro di Roma vengano prese in uno spirito di condivisione tra i due soci fondatori. Pensare che si possano compiere scelte fondamentali ignorando la posizione di Roma Capitale è sbagliato".

Su questa vicenda, ha continuano il sindaco, "ho già detto tutto quel che c'era da dire e non voglio rinfocolare polemiche. Vorrei che si desse seguito all'appello che ho rivolto, che ci sia un ritorno al buonsenso e che si riparta da un metodo necessario, fatto di dialogo e condivisione. Perché non si può pensare che i teatri di Roma possano essere governati contro Roma. E quindi faccio un fioretto di essere tranquillo e di dire ‘evitiamo scenari assurdi e torniamo a un confronto, a una discussione".

Gualtieri ha poi ricordato quanto accaduto sulla nomina di De Fusco: "È inaccettabile per noi che ci si riunisca in una sala senza il presidente, che aveva rinviato la riunione proprio per recuperare quel minimo di condivisione. Il sindaco di Roma deve avere un buon rapporto con il governo, ma deve fare gli interessi della città: complessivamente i rapporti sono buoni, ma ci sono singoli casi in cui non condivido le scelte dell'esecutivo, che ritengo sbagliate per Roma".

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