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Taxi spariti a Roma: alla stazione Termini ormai c’è sempre una fila infinta

Prendere un taxi a Roma, ormai, è diventata un’impresa. Ma i tassisti si difendono: “Non possiamo supplire noi alle mancanze del servizio di trasporto pubblico”.
A cura di Enrico Tata
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File lunghissime tutti i giorni alla stazione Termini, turisti stupiti e increduli. Prendere un taxi a Roma è diventata un'impresa. E nelle ore serali, a meno di non fare affidamento sulle navette, sono una necessità per i viaggiatori, vista la chiusura anticipata alle 21 della Metro A per lavori. E invece le auto bianche non si trovano. Sono scomparse.

"Sindaco, vuole venire qui a fare la fila con noi per prendere un taxi? Lei la fa mai la fila di un’ora e un quarto in questa città devastata dall’incuria, e dall’arroganza? Non si vergogna? Dove sono finiti i taxi?", ha scritto per esempio su Twitter, la presentatrice Rita Dalla Chiesa. Qualcuno le fa notare, però, che una spiegazione sulla mancanza di taxi potrebbe essere addebitata al governo Meloni, che ha bloccato la liberalizzazione delle licenze.

Intanto la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha ritenuto contraria al diritto Ue la limitazione del numero di licenze per noleggio veicoli con conducente a Barcellona. La pronuncia riguarda il caso sollevato da una società di Ncc nel capoluogo catalano, che chiedeva l'annullamento della norma che impone alle imprese già in possesso dell'autorizzazione spagnola di richiedere un'autorizzazione specifica per la città. La stessa norma limita il numero di licenze degli NCC. Questo costituisce, secondo i giudici, "una restrizione all'esercizio della libertà di stabilimento".

I sindacati dei tassisti, Fit Cisl Lazio, Uil Trasporti Lazio, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Uritaxi Lazio, Legacoop Lazio, Uti e Claai, in una nota spiegano però che il servizio delle auto bianche svolge un servizio complementare al servizio di trasporto pubblico di linea e non sostitutivo: "Non si può quindi far ricadere la situazione di profonda sofferenza del trasporto collettivo sulle spalle dei conducenti delle auto bianche".

Ed elencano i problemi di Atac: bus che si incendiano, corse che saltano, guasti continui sulla metro, chiusure anticipate, riduzione del numero dei treni in servizio, tram fermi per il rifacimento dei binari. "Se a ciò tutto ciò si aggiungono strade chiuse ovunque per lavori di manutenzione interminabili, vetture perennemente parcheggiate in sosta d'intralcio, carico e scarico merci a tutte le ore, carreggiate ridotte su importanti vie per ampliare inutilmente i marciapiedi, la follia della realizzazione di una serie di piste ciclabili completamente inutili e pericolose per gli stessi ciclisti, a fronte della mancata realizzazione di nuove corsie preferenziali per i mezzi pubblici, il gioco è fatto", spiegano.

Per questo i tempi di percorrenza si dilatano all'infinito, sostengono. E fino a poche ore fa, aggiungono, non c'erano situazioni di particolare affanno: "All'alta stagione si sarebbe potuto dare una risposta più puntuale, se solo fossero state istituite e rese operative come da noi richiesta, le doppie guide, annunciate solo qualche giorno fa. E mentre qualcuno prova in modo strumentale a decantare le virtù di una fantastica applicazione californiana, omettendo di ricordare che per le leggi di mercato, in un periodo in cui c'è una forte domanda, il prezzo di un bene o di un servizio dovrebbe salire, quello dei taxi resta sempre calmierato e nel caso di quelli romani, fermo praticamente da oltre un decennio".

In un recente articolo apparso sul Corriere della Sera si metteva in evidenza come a Madrid siano in circolazione 49 taxi ogni 10mila abitanti contro i 27 di Roma. Ebbene, secondo l'Uritaxi, Unione di Rappresentanza Italiana dei Tassisti, intanto la Capitale spagnola rappresenta un'eccezione in tutta Europa. In secondo luogo, però, a Roma ci sono gli stessi taxi di Parigi e Londra, ma in queste due città ci sono meno automobili private e il servizio di trasporto pubblico è molto più utilizzato.

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