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L’Antitrust sanziona Radiotaxi 3570 a Roma: dovrà pagare oltre 140mila euro

Radiotaxi 3570 multata a Roma dall’Antitrust per “inottemperanza”: a distanza di sei anni dal primo richiamo, arriva la sanzione di oltre 140mila euro.
A cura di Beatrice Tominic
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Si tratta di una sanzione di 140.043,95 euro, per la precisione, a cui si aggiunge una penalità di mora di 214,40 euro per ogni giorno di ritardo, quella dell'Antitrust a Radiotaxi 3570 per inottemperanza. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcom) ha accertato l'inottemperanza al provvedimento numero 27244/2018: si tratterebbe della seconda inosservanza da parte di Radiotaxi 3570. Così è partita la multa.

L'Agcom aveva già diffidato in precedenza la cooperativa, invitandola a modificare le clausole statuarie e regolamentari sull'obbligo di non concorrenza assoluta.

Perché Radiotaxi è stato sanzionato

Come si legge nella nota diffusa da Agcom, l'Autorità aveva diffidato la cooperativa "che impedisce ai tassisti soci di destinare la quota della loro capacità produttiva inutilizzata a piattaforme di intermediazione concorrenti nella fornitura di servizi di raccolta e smistamento della domanda di taxi nel Comune di Roma".

Radiotaxi 3570 non si è impegnata, secondo quanto spiega Agcom, a riconoscere ai tassisti la "possibilità di accettare le chiamate provenienti da piattaforme terze, senza l’intermediazione obbligata della piattaforma proprietaria ItTaxi nei momenti in cui ci sia capacità produttiva eccedente". Ma anzi, stando a quanto riportato da Agcom, la stessa cooperativa si sarebbe attribuita la scelta delle piattaforme per cui i tassisti avrebbero potuto operare, definendone anche le condizioni economiche.

Un compito che, in realtà, spetterebbe ai singoli tassisti chiamati ad individuare per conto proprio le piattaforme di intermediazione per poter garantire adeguate condizioni di apertura nel mercato dei servizi di intermediazione della domanda di taxi alla concorrenza di altre piattaforme.

La richiesta dell'Agcom e l'inottemperanza: dalla sanzione al ricorso al Tar

Per questa ragione l'Antitrust aveva diffidato la società a modificare clausole e regolamenti sull'obbligo di non concorrenza a portata assoluta e quindi di aprire ai tassisti la possibilità di lavorare tramite altre piattaforme di intermediazione concorrenti ai servizi di raccolta e smistamento delle richieste di taxi nel Comune di Roma.

Il primo richiamo, come anticipato, era arrivato nel 2018, con la sentenza del 27 giugno che ordinava di  "porre fine al comportamento distorsivo della concorrenza e di astenersi in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi a quello oggetto dell’infrazione accertata". Ma questo non è avvenuto. Un secondo richiamo, con cui si sottolineava che non era stata adottata "alcuna misura volta a eliminare o ridurre la portata delle clausole di non concorrenza", è arrivato nel gennaio del 2022. A questo punto è scattata la prima sanzione amministrativa di 21mila euro per Radiotaxi 3570 a cui la stessa cooperativa ha risposto proponendo un ricorso al Tar del Lazio, integralmente rigettato e poi un altro in appello, nell'aprile del 2023, allo stato pendente.

Ad oggi, però, Radiotaxi 3570, risulta commettere ancora inottemperanza, perché, "contrariamente a quanto disposto nel provvedimento dell’Autorità e a quanto sancito nella sentenza del Consiglio di Stato, impedisce ai tassisti soci di scegliere autonomamente se e per quali piattaforme terze mettere a disposizione la propria capacità produttiva eccedente quella impiegata per la cooperativa", cioè "quella parte di capacità esclusa dall’ambito di applicazione dell’esclusiva".

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