Tassisti in sciopero contro le nuove licenze: “Le file ci sono perché i mezzi a Roma non funzionano”

"Con 1500 taxi in più non si risolve il problema. Puoi metterne anche 2000, 3000. Non cambia niente". Sono inferociti i tassisti che nella giornata di oggi, martedì 10 ottobre, sono scesi in piazza a manifestare contro il decreto Asset, che secondo il governo dovrebbe accelerare le procedure, ma non aumenta le tariffe e la controproposta di Gualtieri, quella di aumentare le licenze.
"Noi siamo pronti a qualsiasi forma di risoluzione per avere la possibilità di lavorare con serietà e tranquillità. Ma il fatto è che a Roma funzionano solo i taxi", fanno presente i tassisti, in protesta, davanti alla videocamera di Simona Berterame. "Se scendi da un treno dopo le 21, la metropolitana non va, è chiusa – dicono – E sai che tutte quelle persone della metropolitana che fanno? Vanno a prendere il taxi. Stessa cosa per i collegamenti con l'aeroporto: il trenino da Fiumicino termina le corse alle 22".
Mentre i tassisti di Usb, Orsa e Fast Confsal erano in protesta, alcune sigle sindacali non hanno aderito e le macchina bianche hanno continuato ad attraversare le vie della Capitale. "Qui siamo pochi, sono in molti a lavorare – dice un altro tassista in protesta – Ma tanto domani sui giornali diranno comunque che mancavano i tassisti, ci massacreranno lo stesso".
Poi, però, precisa: "Mancano le altre sigle sindacali. E questa spaccatura è creata anche dal Governo e dal Comune di Roma. A questo punto penso abbiano fatto delle riunioni carbonare. Non ho peli sulla lingua. E noi siamo stanchi".
E poi tornano a contestare nuovamente quanto si legge sui giornali: "Si parla di file chilometriche, ma sai che vuol dire chilometriche? Che partono da qua e arrivano a Policlinico – dice un altro, rivolto ad uno dei giornalisti presenti – Saranno cinquanta metri di fila, su quello posso dirti che hai ragione. Ma altrimenti sei un bugiardo che non conosce il territorio".