Tasse, chi pagherà meno nel 2025 a Roma: accordo per esenzione Irpef alle famiglie a basso reddito
Il Comune di Roma ha siglato un accordo con i sindacati per ampliare la platea delle famiglie romane che beneficeranno dell'esenzione totale dall'addizionale Irpef comunale. La misura sarà inserita nella previsione di bilancio per il 2025 e resterà in vigore anche per il 2026.
L'obiettivo è quello di alleviare le difficoltà dei romani che versano in difficoltà economiche. L'accordo firmato con la Cgil e la Uil prevede di estendere l'esenzione dell'addizionale comunale all'Irpef per le cittadine e i cittadini di Roma con redditi fino a 14mila euro. Fino ad ora l'esenzione era destinata alle famiglie con redditi inferiori a 12mila euro.
L'accordo prevede, in concreto, un aiuto compreso tra 108 e 126 euro per ci ha pensioni medio basse o chi lavora con contratti precari, part time, o scarsamente retribuiti. La misura è destinata a circa 100mila romani.
L'addizionale Irpef comunale a Roma continua ad essere una delle più alte d'Italia. Per fare un confronto con Milano, nel capoluogo lombardo l'esenzione dalla tassa comunale è destinata ai redditi inferiori a 20mila euro. Un cittadino romano con un reddito compreso tra 14mila e 20mila euro deve invece pagare in media 180 euro di addizionale comunale.
Con la firma dell'accordo, ha informato in una nota il Campidoglio, "inizia un percorso di contrasto alle disuguaglianze sociali e di ridurre, sui redditi più bassi, l'impatto dell'inflazione e dei costi legati alle ‘spese obbligate', come definite nelle ricerche Istat".
Da aprile 2025 sindacati e Comune di Roma si confronteranno con cadenza regolare per valutare altri interventi di revisione del sistema dell'addizionale comunale a partire dal 2026. Secondo il sindaco Gualtieri, quella di oggi è "un'intesa molto positiva, per un bilancio che migliora i servizi ai cittadini e rafforza le politiche sociali, e grazie alla lotta all'evasione, ci consente di eliminare l'addizionale Irpef per più di 100mila contribuenti con redditi più bassi a partire dai pensionati al minimo, con un risparmio di più di 100 euro".
"Sul tema dei tributi locali erano 10 anni che Roma Capitale non dava risposte alle cittadine e ai cittadini. Averlo fatto in un periodo di forte difficoltà economica in cui l'inflazione ha fatto crollare il valore reale dei salari e delle pensioni, è un primo importante segnale di attenzione. Adesso sarà importante proseguire su questo percorso, continuando a dare risposte per potenziare in quantità e qualità i servizi pubblici e sociali, abbattendo le liste di attesa, e per una riforma più complessiva dell'addizionale comunale all'Irpef", si legge in una nota diffusa dai sindacati Cgil e Uil.