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Covid 19

Tamponi Covid a Roma e nel Lazio: la Regione revoca l’autorizzazione a 9 laboratori privati

La Regione Lazio ha avviato la procedura di revoca dell’autorizzazione a vendere tamponi rapidi a nove laboratori privati, che proponevano al cliente un servizio con prezzo maggiorato rispetto ai 22 euro calmierati come d’accordo con l’assessorato regionale alla Sanità. Sul caso sono in corso gli accertamenti dei carabinieri.
A cura di Alessia Rabbai
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Vendevano il tampone per il Covid ad un prezzo maggiorato rispetto all'accordo stipulato con la Regione Lazio, lucrando sui clienti che ne facevano richiesta. Per questo motivo la Regione ha revocato l'autorizzazione ad erogare il servizio a ben nove laboratori privati su 256 strutture sanitarie coinvolte nell'accordo. A renderlo noto l'assessorato regionale alla Sanità sul sito Salute Lazio, dove si legge che "per le cliniche che non hanno rispettati gli accordi, è in corso la procedura di revoca". Il patto con la Regione fissava infatti un prezzo calmierato a 22 euro per i tamponi rapidi, che a stretto giro, in circa venti minuti, riescono ad individuare la presenza dell'antigene del Covid. E mentre i vertici dell'assessorato regionale alla Sanità hanno inviato un'informativa ai carabinieri del Nas, per una verifica sul caso, i laboratori sostengono da parte loro di essere in regola, secondo il principio per il quale quella stipulata sarebbe più che una convenzione un'adesione e che quindi non consisterebbe nessun obbligo inderogabile. Spetterà ai militari verificare se sussistano irregolarità e stabilire eventuali sanzioni.

I laboratori che alzeranno i prezzi dei tamponi saranno denunciati

Non è la prima volta che accade un episodio del genere: ci sono laboratori che raddoppiano o triplicano il prezzo senza motivo e chi aggiunge in un pacchetto altre analisi obbligatorie. "Giungono alcune segnalazioni di cittadini in merito a comportamenti opportunistici sulle tariffe dei test antigenici applicate al pubblico dai laboratori privati – ha spiegato alcuni giorni fa l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato –  È stato inviato formalmente all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e a tutti i Comandi dei Carabinieri dei Nas del Lazio l'elenco delle strutture autorizzate all'esecuzione dei test antigenici e gli accordi sottoscritti con le associazioni di categoria Aiop, Anisap, Unindustria e Federlazio al fine di ogni determinazione di competenza e di sorveglianza su eventuali fenomeni distorsivi. Tutte le segnalazioni dei cittadini verranno puntualmente riscontrate e avviate le revoche delle autorizzazioni lì dove permanga una modalità difforme dall'accordo sottoscritto".

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