Tamponi ai kiwi e posizioni no vax sul covid: medico segnalato all’Ordine “convocato entro febbraio”
Mariano Amici, il medico di base di base di Ardea noto alle cronache per le sue posizioni contro il vaccino anti-covid e per fatto un tampone a un kiwi, sarà convocato davanti l'Ordine dei medici di Roma entro febbraio. L'Ordine dovrà valutare se procedere con un ricorso disciplinare. Lo ha dichiarato Antonio Magi, presidente dell'Omceo di Roma, in seguito alle polemiche su Amici, già segnalato all'Ordine ma la cui posizione non è stata ancora valutata. "L'Ordine dei medici di Roma ha aperto un fascicolo su Mariano Amici già lo scorso anno, le procedure hanno dei tempi tecnici da rispettare – ha dichiarato Magi – Abbiamo anche avuto le elezioni qui all'Ordine, che un po' hanno rallentato la pratica. Ma sicuramente a breve, entro il mese di febbraio, Amici sarà convocato per rispondere ad alcune domande". E ancora: "La sua procedura ha subito un rallentamento anche a causa delle recenti dichiarazioni che ha rilasciato in tv. Bisognerà valutare anche quelle. Certamente il Consiglio dell'Ordine analizzerà quei filmati e valuterà se ci sono le condizioni per inviarlo in commissione disciplina. Ovviamente Amici avrà poi diritto di replicare".
L'esperimento inattendibile del tampone sui kiwi
Il nome di Mariano Amici è diventato noto dopo che il medico ha cominciato a parlare sui social della sua posizione sul vaccino per il coronavirus. Molto attivo sul suo profilo, oltre a dire che il vaccino contro la Sars-Cov-2 potrebbe essere dannoso, Amici sostiene che i tamponi abbiano lo scopo di far "ammalare le persone, privarci della libertà e distruggere l'economia nazionale". Il medico è stato invitato in diverse trasmissioni televisive, dove ha parlato del famoso video in cui ha fatto un tampone a un kiwi, risultato positivo. Un esperimento atto a confondere, dato che in realtà non ha nessuna validità scientifica: i tamponi sono stati creati per essere effettuati sugli esseri umani, non sulla frutta, le cui reazioni non sono state studiate perché senza senso. Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, ha definito il test sul kiwi "una sciocchezza che non deve essere nemmeno presa in considerazione". E ha spiegato ad AdnKronos: "Se si usa un sistema in modo del tutto improprio, decontestualizzandolo, ci si può aspettare che succeda di tutto. Di cosa parliamo?".