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Sviene in strada per la fame, la moglie di Lotito lo chiama e gli offre un lavoro

L’uomo, che è svenuto per la fame, ha ricevuto una chiamata dalla Ss Lazio 1990. A telefonargli è stata la moglie del presidente Claudio Lotito, Cristina Mezzaroma, che gli ha offerto un lavoro.
A cura di Alessia Rabbai
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Cristina Mezzaroma e Claudio Lotito (Fonte La Presse)
Cristina Mezzaroma e Claudio Lotito (Fonte La Presse)

Ha chiamato al telefono l'uomo che si è sentito male in strada ed è svenuto per la fame, in piazza delle Cinque Giornate a Roma, e gli ha offerto un posto di lavoro. È stata Cristina Mezzaroma, la moglie del presidente della Ss Lazio 1990 Claudio Lotito a prendere l'iniziativa e a contattare il sessantenne, il quale aveva perso il lavoro lo scorso febbraio, proponendosi di aiutarlo. Non ci ha pensato due volte e gli ha proposto un impiego, con il quale se vorrà, potrà portare a casa lo stipendio, mantenendo se stesso e suo figlio.

La telefonata della moglie di Lotito

A soccorrerlo e ad occuparsi di lui sono stati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale del I Gruppo, che gli hanno fatto una grossa spesa per riempirgli la dispensa di casa. La moglie di Lotito ha letto la sua storia sui giornali e nelle scorse ore lo ha contattato, offrendogli un lavoro. Il sessantenne ha risposto entusiasta alla proposta ed ora attende il colloquio per il nuovo impiego.

Il 60enne era svenuto in strada per la fame

L'episodio risale a qualche giorno fa, quando il sessantenne stava camminando in Piazza delle Cinque Giornate. Licenziato lo scorso inverno da una ditta di ristrutturazioni, come racconta La Repubblica, con un figlio di dodici anni a carico, stava cercando un lavoro. Per risparmiare non mangiava da giorni e aveva anche pensato di farsi ricoverare in ospedale.

All'improvviso è svenuto in mezzo alla strada. Ad aiutarlo a rialzarsi sono stati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale del I Gruppo, ai quali l'uomo con grande dignità ha raccontato che si trovava in gravi difficoltà economiche e che non mangiava da giorni. Così i vigili urbani si sono adoperati dando il via ad una colletta di solidarietà, ha spiegato il comandante generale del Corpo della polizia locale di Roma Capitale Mario De Sclavis "per preservare un profondo senso civico e quei valori morali, che devono restare imprescindibili nell’esercizio delle proprie funzioni".

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