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Svelato il mistero dell’omicidio di Fabio Catapano: il vicino lo uccise per 100 chili di cocaina

Il movente dell’omicidio di Castel Di Leva non è sentimentale ma di droga. Giovanni Nesci è stato condannato a 18 anni di carcere per aver ucciso a colpi di pistola Fabio Catapano, per 100 chili di cocaina.
A cura di Alessia Rabbai
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Giovanni Nesci
Giovanni Nesci

La Suprema Corte di Cassazione ha messo la parola fine sull'omicidio di Castel di Leva: Fabio Catapano, quarantotto anni, è stato ucciso per una partita di droga. Così hanno stabilito gli ermellini, confermando la condanna per omicidio volontario a diciotto anni di carcere per Giovanni Nesci, imbianchino calabrese ventisettenne, che ha confessato il delitto.

Nesci nascondeva in casa 100 chili di cocaina

Secondo quanto ricostruito in sede processuale i fatti risalgono al 17 luglio del 2020 e sono avvenuti nel quadrante Sud della Capitale. Catapano aveva invitato a cena il vicino di casa, Giovanni Nesci. Una cena che aveva come obiettivo quello di distrarlo e rubargli la droga. Come riporta La Repubblica Nesci nascondeva infatti in casa 100 chili di cocaina, per conto della criminalità organizzata. Alcuni giorni dopo il furto, convinto che la cena era stata organizzata ad hoc per distrarlo e derubarlo, ha ucciso Catapano, ritenendolo responsabile del furto della sostanza stupefacente.

Catapano ucciso a colpi di pistola per droga

Nesci nascondeva la droga nella sua villa a Castel di Leva, nella periferia Sud di Roma e Catapano lo sapeva bene, perché l'aveva visto mentre gli veniva consegnata. Così è stata architettato il colpo. Dopo la cena durante la quale gli è stata portata via la sostanza stupefacente, Nesci ha incontrato Catapano e gli ha intimato di dirgli dove si trovasse la droga, consapevole del fatto che sarebbe stato il primo a rischiare la vita qualora non l'avesse rintrovata. Una discussione quella nata tra i due che però è degenerata, fino a quando Nesci gli ha sparato diversi colpi di pistola, uccidendolo. Catapano è statao ritrovato riverso a terra in una pozza di sangue.

Nesci condannato a 18 anni di carcere

In un primo momento l'imbianchino ha raccontato alle forze dell'ordine che il movente era il contendersi di una donna, tuttavia gli inquirenti non gli hanno creduto e hanno voluto approfondire la vicenda. Fino a quando hanno scoperto che Catapano è morto per 100 chili di droga. I carabinieri della stazione del Divino Amore e della Compagnia di Frascati hanno fermato Nesci dopo che ha confessato di essere lui l'autore del delitto. La Cassazione ha chiuso la vicenda giudiziaria e ha confermato la condanna a diciotto anni di cercere in quanto autore dell'omicidio.

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