Svaligia una palestra, poi si morde la mano e minaccia i carabinieri: “Ho l’Aids, vi contagio”
È stato un Ferragosto decisamente movimentato quello di un 35enne romano, "rovinato" nel pomeriggio solo dall'intervento dei carabinieri. Il giovane infatti si è recato presso una palestra dell'Ardeatino: peccato che le sue intenzioni non fossero quelle di allenarsi, tanto più che il centro sportivo era chiuso fino al giorno seguente, il 16 agosto, per una breve pausa estiva. Il ladro è stato trovato in possesso di quattro computer, 240 euro e una cassaforte. Ma l'animata vicenda non finisce qua: sorpreso dai carabinieri, il giovane si sarebbe morso una mano per farla sanguinare minacciando di contagiare i militari. Per lui, l'accusa di furto e di resistenza a pubblico ufficiale.
Il furto in pieno giorno
L'episodio è avvenuto nel quadrante di Roma Sud: nel mirino del 35enne la palestra "To Live" di via Aristide Leonori. Il giovane avrebbe sfondato il vetro della portafinestra, per poi fuggire con il bottino: quattro pc, dei contanti e una cassaforte scardinata direttamente dal muro; la scena è stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza del centro.
A chiamare i militari un residente della Montagnola, che poco prima delle 15 ha sentito dei rumori sospetti e dalla finestra dell'appartamento ha notato un ragazzo al lavoro per forzare una cassaforte. Trovatosi di fronte ai carabinieri, il 35enne non solo ha negato le proprie responsabilità, ma ha dato in escandescenza: avrebbe affermato di essere affetto da Aids, minacciando di contagiare i militari dopo essersi fatto sanguinare la mano con un morso. Circostanza negata in aula dall'avvocato difensore, che riconduce le ferite sull'arto dell'uomo a dei "semplici" graffi.
Il giovane è ora accusato di furto e di resistenza a pubblico ufficiale. La sua giustificazione particolarmente fantasiosa non ha infatti convinto i giudici: "La cassaforte? – è la versione fornita dall’arrestato, riportata da Repubblica – non era mia, una persona mi ha detto che la nonna aveva perso le chiavi e mi ha chiesto se potessi aiutarlo ad aprirla, ecco perché la stavo aprendo in mezzo alla strada. Non sono entrato nella palestra, c’è stato un equivoco". Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di firma.