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Sulle periferie il governo Meloni ci ripensa: confermati i soldi per Corviale e Tor Bella Monaca

Salvi i finanziamenti del Pnrr per la riqualificazione di Tor Bella Monaca e Corviale. Ma a patto che Roma riesca a fornire dati certi sulla concreta possibilità di completare gli interventi entro il 30 giugno del 2026.
A cura di Enrico Tata
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Non ci saranno tagli ai finanziamenti previsti per riqualificare le periferie di Roma, in particolare Corviale e Tor Bella Monaca. A patto che il Campidoglio fornisca dati certi sulla concreta possibilità di completare gli interventi entro il 30 giugno del 2026.

Il piano di revisione del Pnrr inizialmente prevedeva il taglio di quasi 3 miliardi di finanziamenti per i Programmi Urbani Integrati. Tradotto, per la città di Roma: la cancellazione di 180 milioni di euro previsti per riqualificare alcuni quartieri periferici della Capitale.

Su questo, il governo Meloni ha fatto marcia indietro, ma il ministro per il Pnrr, Raffaele Fitto, ha chiesto hai Comuni di "procedere tempestivamente, entro sette giorni, all'aggiornamento dei dati del monitoraggio sui piani integrati urbani, per consentire una valutazione con la Commissione europea rispetto alle prossime azioni da intraprendere".

Il ministero fa sapere che "ad oggi sono state riscontrate significative criticità e ritardi nell'affidamento dei lavori previsti per il 30 luglio 2023. Il ministro Fitto ha nuovamente evidenziato che la mancata realizzazione anche di un solo intervento comprometterà il finanziamento dell'intera misura, con il rischio concreto di una serie di penalità".

Il ministro Fitto ha sottolineato: “Leggo curiose interpretazioni in ordine agli esiti della cabina di regia sui Pui: oggi non è stato deciso nulla . Abbiamo preso atto del ritardo, rispetto alla tabella di marcia. Per queste ragioni il governo, di fronte alla richiesta di alcuni comuni di rimanere all’interno del Pnrr, proporrà una specifica disposizione normativa che prevederà la responsabilizzazione dei soggetti attuatori con il loro subentro nella parte sanzionatoria conseguente al non raggiungimento del risultato".

Il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, si è detto contento della decisione del ministro: "C'è questa possibilità, sostenuta in modo bipartisan, di mantenere i Pui nel Pnrr: Tor Bella Monaca, Corviale, Santa Maria della Pietà, le biblioteche, i poli civici. Ci dovremo lavorare. Al netto di una diversità di interpretazione sullo stato di avanzamento, noi abbiamo sottolineato che siamo molto avanti sui milestone".

E anocra: "Il ministro Fitto ci ha detto: chi ritiene, documentandolo, di poter terminare gli interventi entro il 2026 potrà rimanere nel Pnrr, non verrà definanziato e spostato su altre fonti di finanziamento. Era esattamente quello che avevamo chiesto: non spostare indiscriminatamente tutti i Pui dal Pnrr ma confrontarsi con noi sindaci sullo stato di avanzamento di ciascuno di essi e poi limitarsi a spostare quelli che rischiano di non essere terminati. Rispetto a una posizione iniziale che prevedeva tutti i Pui fuori dal Pnrr si è aperta la possibilità di rimanerci dentro. Roma intende avvalersi di questa possibilità".

Ha aggiunto l'assessore all'Urbanistica, Maurizio Veloccia: "Questi fondi sono rimasti, ed è stata una vittoria enorme del nostro sindaco, che si è battuto come un leone. C'e' stata una battaglia di tutti i sindaci d'Italia per dire che andare a togliere i fondi alle periferie era un controsenso rispetto alla rigenerazione, all'accorciare le distanze e rendere le città più solidali inclusive e all'avanguardia".

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