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Sulla tomba di Trilussa al cimitero del Verano una poesia che è un inno a godere della vita

Si chiama Felicità ed è il breve componimento che è l’epitaffio sulla tomba del poeta romanesco Trilussa sepolto nel Cimitero Monumentale del Verano dove riposano molti altri artisti e letterati. Un inno alla vita e un invito a godere delle cose semplici che ci si presentano davanti ogni giorno.
A cura di Redazione Roma
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Al Cimitero monumentale del Verano, tra le tante tombe illustri e di romani come tanti, ci sta anche la lapide che segnala il luogo dove è sepolto Carlo Alberto Salutri, il poeta romanesco noto a tutti con lo pseudonimo di Trilussa. Scomparso nel 1950 a 79 anni, sulla lapide di marmo oltre alla tomba dell'ultimo grande narratore in versi della Roma popolare e trasteverina, si trova scolpita come epitaffio una sua breve poesia dal titolo "Felicità", cinque versi sulle cose importanti della vita che sono quelle semplici ma che ci riempiono.

Felicità: la poesia sulla tomba di Trilussa a Roma

La poesia Felicità si trova pubblicata nel volume "Poesie scelte" di Trilussa, la cui prima edizione della casa editrice Einaudi è del 1985. Un piccolo componimento che è un inno a godere della vita, di ogni suo singolo istante, di trarre piacere dalle cose semplici e quotidiane che forse troppo spesso disdegniamo scordandoci quanto siano importanti.

C'è un'ape che se posa

su un bottone de rosa:

lo succhia e se ne va…

Tutto sommato, la felicità

è una piccola cosa

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Trilussa: l'ultimo grande poeta romanesco

Nato a Roma il 26 ottobre del 1871, appena un anno dopo la breccia di Porta Pia e l'ingresso di Roma nel nuovo stato unitario con la fine del potere temporale della Chiesa, Trilussa, al secolo  Carlo Alberto Salustri, è stato l'ultimo grande poeta romanesco. È stato anche giornalista e compositore satirico. Giovanissimo, nel 1887 pubblica la sua prima poesia che segnerà l'inizio di una lunga e prolifica produzione, che racconterà gli anni in cui Roma cambierà, narrando le vicissitudini delle classi popolari ma anche il carattere della nuova borghesia cittadina e le vicenda della nuova capitale dello Stato Unitario, tra scandali e salotti.

Quando Trilussa disse "M'hanno nominato senatore a morte"

Alla fine della sua vita Trilussa lascerà un corpus di opere che sarà d'ispirazione per chiunque, nelle generazione successive, si misurasse con i versi in romanesco. In vita ricevette numerosi riconoscimenti, ultimo dei quali appena 20 giorni prima di morire la nomina a Senatore a vita a 79 anni. Celebre la battuta con cui accolse, già molto malato, la nomina: "M’hanno nominato senatore a morte". A Trilussa si trova dedicata l'omonima piazza nel cuore di Trastevere dove c'è anche una statua del poeta, mentre una targa in Via del Babuino, commemora l'abitazione dove il poeta è nato. Un'altra targa in via Maria Adelaide, segnala invece l'abitazione dove Trilussa ha vissuto la maggior parte della sua vita fino alla morte.

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Letterati, artisti e poeti che riposano al Verano

Sono tanti i letterati, i poeti, gli attori e i musicisti che riposano al Cimitero Monumentale del Verano oltre a Trilussa. Tra gli altri Sibilla Aleramo, Vittorio Gassman, Giacomo Balla, Gabriella Ferri, Giuseppe Gioacchino Belli, Aldo Fabrizi, Rino Gaetano, Lando Fiorini, Marcello Mastroianni e molti altri. In particolare la tomba di Trilussa si trova alla Rampa Caracciolo al primo tornante. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le visite guidate e le iniziative per conoscere e scoprire il patrimonio culturale del Verano.

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