Sul palco tra i “no Green Pass” anche una vicequestore di polizia: avviata azione disciplinare
Tra le centinaia di manifestanti che ieri a Piazza San Giovanni – Roma – sono scesi in piazza per dire no al Green Pass c'era anche una dirigente di polizia, il vicequestore Nunzia Alessandra Schilirò, che non solo si è mischiata tra i contestatori, tra i quali spiccavano non pochi no vax e negazionisti, ma è anche salita sul palco e al microfono ha affermato che il certificato verde rappresenterebbe una "tessera di discriminazione", una considerazione che a 24 ore di distanza sta facendo discutere tanto che la Questura di Roma starebbe valutando anche un'azione disciplinare. Schilirò però non è una sconosciuta nel mondo dei "no Green Pass", tanto da essere stata presentata sul palco non soo come poliziotta ma anche come autrice di Byoblu, sedicente "tv dei cittadini" che ospita personaggi controversi, dichiaratamente no vax, negazionisti, complottisti et similia.
Il vicequestore sul palco ha esordito dicendo di essere "qui oggi come libera cittadina per esercitare i miei diritti previsti dalla Costituzione". Il suo lavoro però non poteva passare inosservato e naturalmente è stata presentata in qualità di dirigente della polizia, ruolo che ha esaltato la piazza. Nel suo discorso, dove ha anche Gesù e Gandhi, Schilirò ha detto che "il momento storico che stiamo vivendo è di una gravita senza precedenti e manifestare è come denunciare un delitto", definendo poi il green pass "la tessera della discriminazione, il marchio della discriminazione". La vicequestore non ha nascosto i suoi timori per la partecipazione: "Ho detto ad una mia amica che avrei partecipato, mi ha detto che sono pazza, ‘da domani non avrai più una carriera. Tanto il male ha già vinto' e io le ho risposto ‘il male non ha vinto'". Sul sito di Byoblu in un'altra intervista la poliziotta ha ribadito ciò che aveva detto sul palco riguardo al Green Pass: "Io sono per rifiutarlo su tutta la linea. Non si può scendere a questo compromesso, non si può accettare". Per queste posizioni espresse in piazza la dirigente di polizia rischia ora una sanzione disciplinare.