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Sul fondale del lago di Nemi una misteriosa statua, forse proviene dalle mitiche navi di Caligola

Trovata la testa di una statua romana sul fondale del lago di Nemi. Si tratta di una scoperta che potrebbe essere legata alle leggendarie navi dell’imperatore Caligola.
A cura di Enrico Tata
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La statua trovata sul fondale del lago di Nemi
La statua trovata sul fondale del lago di Nemi

Una sorpresa sul fondale del lago di Nemi, Castelli Romani, 30 chilometri a Sud di Roma: durante i lavori di pulizia, la Protezione Civile ha scoperto un reperto archeologico di notevole interesse. Si tratta di un'imponente testa di statua di epoca romana. E potrebbe essere legata, secondo gli esperti, alle leggendarie ‘navi dell'imperatore Caligola, enormi strutture galleggianti che si ritiene fossero utilizzate per riti sacri e, forse, battaglie navali simulate.

L'amministrazione comunale ha fatto sapere di aver già informato tutte le autorità competenti per procedere al recupero del reperto e sono stati contattati storici ed archeologi per indagare sulla statua. Al momento non ci sono certezze e tutte le ipotesi devono essere ancora approfondite e studiate. Il sindaco ha invitato i cittadini a non compiere alcuna immersione o tentativo di recupero non autorizzato per garantire la massima protezione a questo straordinario reperto archeologico.

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Cosa sono le navi di Nemi dell'imperatore Caligola

Perché una statua romana si trova sul fondale del lago di Nemi? Una delle ipotesi più probabili e anche una delle più suggestive è che possa essere collegata alle mitiche navi dell'imperatore Caligola.

Per secoli è stata tramandata una leggenda che raccontava di due gigantesche navi romane affondate e adagiate sul fondale del lago di Nemi. Al loro interno erano conservati immensi tesori. I pescatori, a loro volta, raccontavano di reti che rimanevano impigliate nei relitti e in strani oggetti di epoca romana.

Nel medioevo cominciarono gli avvistamenti veri e propri degli scafi delle imbarcazioni romane e nel 1928 la leggenda divenne realtà: le navi furono recuperate, abbassando di oltre 20 metri il livello del lago.

Emersero due scafi, che purtroppo furono distrutti pochi anni dopo in seguito a un incendio scoppiato all'interno del museo costruito sulle sponde del lago di Nemi tra il 1933 e il 1939 per ospitare questi reperti così particolari.

Sito Ministero Beni Culturali
Sito Ministero Beni Culturali

Il museo è attualmente aperto e ospita materiali recuperati dalle navi e diverse ricostruzioni. L'anno scorso Piero Angela, insignito del titolo di cittadino onorario di Nemi, disse che "Elon Musk o Bill Gates dovrebbero  investire sulla ricostruzione di una delle due navi di Caligola, mi impegnerò come cittadino di Nemi a contattarli".

A cosa servivano le navi di Caligola e perché sono state affondate

Ma a cosa servivano le navi e perché si trovavano sul fondo del lago di Nemi? C'era una nave Tempio, enorme, 71 metri per 20, dove si celebravano riti sacri in onore di Iside e Diana. Il ponte era rivestito di mosaici e al centro c'era un tempio vero e proprio.

Sulla nave Palazzo, anch'essa imponente, era stata costruita la sontuosa residenza per l'imperatore, con statue, ori, pietre preziose, colonne, terme, giardini pensili.

Le due imbarcazioni (ma c'è chi sostiene che ce ne fosse una terza, addirittura più grande, che si troverebbe ancora sul fondo del lago) appartenevano all'imperatore Caligola, in carica dal 37 al 41 dopo Cristo. Rimasto famoso per la sua crudeltà e megalomania, Caligola viene descritto come dispotico e sanguinario. Fu ucciso a 29 anni e venne proclamata per lui la ‘damnatio memoriae'. Le navi furono probabilmente spogliate dei tesori più preziosi e affondate.

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