Sui rifiuti Roma è a un passo dal collasso. Ama: “Riaprire discariche Colleferro e Roccasecca”
Continua il braccio di ferro tra Ama, Comune di Roma e Regione Lazio su uno dei temi più caldi di questa primavera/estate: l'annoso problema dei rifiuti, che ogni poco si ripresenta insieme alla concretezza di una nuova emergenza. Stavolta a puntare il dito è l'amministratore delegato di Ama Stefano Zaghis, che accusa la Regione Lazio di non aver adempiuto ai propri doveri nella gestione dell'immondizia. Zaghis ha inviato una lettera – riportata da Agenzia Dire – alla Pisana, al Prefetto di Roma, al ministero dell'Ambiente e alla Procura di Roma in cui si sottolineano quelle che sarebbero le mancanze e le inadempienze della giunta guidata da Nicola Zingaretti. Non solo: Zaghis asserisce che il sistema potrà reggere fino al 30 giugno, non oltre, dopodiché Roma entrerà in una fase di collasso rispetto alla gestione dei rifiuti, e Ama non sarà più in grado di garantire la raccolta. A tal fine, si chiede inoltre la riapertura delle discariche di Colleferro e Roccasecca. Una richiesta di cui già si vociferava giorni fa e che ha visto i sindaci delle province muoversi già sul piede di guerra, pronti a contrastare questa decisione.
"In assenza dell'adozione dei provvedimenti di urgenza che la situazione impone, Ama non potrà svolgere con regolarità il servizio di raccolta dei rifiuti nel territorio di Roma Capitale, e dunque verrà a determinarsi, non per responsabilità dell'Azienda, la possibile interruzione di un servizio di pubblica utilità, con l'inevitabile conseguenza che Ama dovrà porre in essere tutte le azioni a propria tutela nelle sedi competenti", ha dichiarato Zaghis. E ancora: "Ama aveva raggiunto lo scorso mese di aprile il 47% di raccolta differenziata (RD) e si stava avviando concretamente nel 2021 a raggiungere il 50% di RD. Sfortunatamente, a causa di questa ennesima e inaspettata crisi, con la mancanza di sbocchi certi, il percorso avviato è stato compromesso nel mese di maggio e lo stesso rischia di avvenire nel mese di giugno e nei mesi seguenti, con un aumento dei costi per lo smaltimento dell'indifferenziato e minori ricavi da vendita delle materie prime seconde raccolte e frutto della separazione delle frazioni operata dai cittadini di Roma".
Per Zaghis, l'unica responsabilità per la mala gestione dei rifiuti è "ascrivibile alla Regione Lazio", con il sistema "a un passo dal collassare. Le soluzioni trovate con Sogliano Ambiente S.p.A. tengono in equilibrio il sistema fino al 30 giugno e non fino al 31 luglio, data da voi fissata come ‘dead line". Zaghis si riferisce alla nuova delibera (non più un'ordinanza dopo la bocciatura del Tar del Lazio) emanata dalla Regione in cui si intima ad Ama e Comune di Roma di indicare l'area dove realizzare la nuova discarica e i nuovi Tmb. Cosa impossibile da fare per Zaghis, che chiede quindi la riapertura di Colleferro e Roccasecca. Ma la prima discarica ha terminato il suo ciclo vitale, e sono già in corso le operazioni di capping. La seconda, invece, si è riempita prima della data prevista per la sua chiusura. Ma per Zaghis, "tenuto conto che le discariche di Civitavecchia e Viterbo hanno rispettivamente circa 30mila e circa 160mila metri cubi di capienza residua, quella di Colleferro circa 300mila metri cubi di capienza residua e il Bacino V della discarica di Roccasecca circa 449.500 metri cubi di capienza autorizzata, al fine di non saturare le prime due discariche citate e utilizzare per meno tempo possibile quella di Colleferro è necessario accelerare l'apertura delle discariche autorizzate per il tempo necessario affinché l'impianto previsto nel PRGR e denominato ‘Compound' venga costruito e messo in funzione, contribuendo a migliorare il ciclo dei rifiuti di Roma e del Lazio".