Sugli ambulanti municipi in rivolta contro Gualtieri: nel centro rischiano chiusura 200 bancarelle
Da una parte la giunta Gualtieri, con l'assessora al Commercio, Monica Lucarelli, che vuole stringere i tempi sulla messa a bando delle nuove postazioni degli ambulanti a Roma. Dall'altro i municipi che, tranne rare eccezioni, non sono ancora pronti, nonostante il termine ultimo per la presentazione dei nuovi piani commercio fissata al prossimo 31 gennaio.
I problemi riguardano soprattutto i municipi del centro e soprattutto il primo, che non ha ancora individuato soluzioni alternative per oltre 200 bancarelle che allo stato attuale risultano incompatibili con le nuove normative. In sintesi, ad oggi quelle postazioni non possono essere messe a bando e quegli ambulanti rischiano di restare senza lavoro.
Nel corso di una complicata riunione della commissione Commercio, l'assessora Lucarelli ha ribadito che la prospettiva politica della giunta è quella di salvaguardare tutti i posti di lavoro, ma ha detto altrettanto chiaramente che il termine per l'approvazione dei piani commercio municipali resterà quello del 31 gennaio.
Nella nuova legge sulla concorrenza varata dal governo Meloni si prevede la possibilità di prorogare le licenze degli ambulanti di dodici anni. Un comma contestato anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, poiché in contrasto con la normativa europea sulla materia, e che l'assessora Lucarelli ha detto di voler disapplicare. L'intenzione dell'amministrazione capitolina, al contrario, è quella di mettere a bando al più presto le postazioni degli ambulanti, al massimo entro i prossimi 6-8 mesi.
Il problema, però, è che i municipi non sono affatto pronti. E soprattutto il Municipio I, con la presidente Ilaria Bonaccorsi, si è scagliato contro Gualtieri e la sua giunta: "Se ho bisogno di tempo in più, lo prenderò. Siamo stati accusati di essere indietro e sono veramente allibita: l'amministrazione centrale dovrebbe avere a cuore il centro storico", ha spiegato Bonaccorsi a La Repubblica.
La presidente ha ribadito che la situazione del centro storico è molto più complessa di altre zone della Capitale e c'è difficoltà a capire dove ricollocare le bancarelle che al momento non risultano idonee, soprattutto per via dei vincoli della sovrintendenza. Su oltre 1900 postazioni, su 200 ci sono problemi per quanto riguarda la ricollocazione.
"Il Piano del Commercio non esisteva e se non abbiamo una mappatura dell'esistente di quali bandi parliamo? L'amministrazione ci dovrebbe dare una mano, perché anche noi vogliamo chiuderlo il prima possibile. Abbiamo solo tre persone a lavorare su un progetto che conta 1.900 postazioni. Il lavoro è stato fatto in maniera certosina, è stato già approvato in giunta e ora passera' in consiglio municipale. Per riuscirci io e l'assessore al Commercio Jacopo Scatà siamo andati edicola per edicola per vedere la situazione. Ed è giusto: siamo stati votati per farlo, ma sentir dire all'assessora che eserciterà i poteri sostitutivi a causa della nostra inerzia è assurdo", ha spiegato ancora Bonaccorsi.
Secondo Lucarelli il commissariamento del municipio "avviene nel momento in cui non viene approvato il Piano. Ma deve essere approvato spiegando quali sono quelle da riallocare e bisognerà fare delle scelte. Nessuno vuole che si perdano posti di lavoro ma e' chiaro che nel passato c'era una sommatoria di licenze in mano a pochi che poi le subaffittava. Ora abbiamo un massimale di licenze che possono essere acquisite. L'amministrazione deve fare pulizia rispetto alla situazione attuale".
Per prendere tempo i municipi hanno chiesto alla giunta centrale di prendere in considerazione i tempi del comma 6 dell'articolo 11 della legge varata dal governo, che prevede una proroga alle concessioni fino al 31 dicembre 2025. Secondo Lucarelli, però, il processo di messa a bando va accelerato e non c'è alcuno spazio per ulteriori proroghe: "Già il 20 ottobre scorso il Consiglio di Stato ci ha detto che dobbiamo andare a bando e stiamo procedendo, vorrei andare a bando entro i prossimi sei-otto mesi, non abbiamo molto altro da aspettare. Se un Municipio non approva il piano del Commercio entro il 31 gennaio verra' messo in mora".