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Stupro di Capodanno: “Mi insultavano, uno mi ha tirata per i capelli, uno mi ha preso la testa”

Stupro al party di Capodanno 2021: pubblicate le intercettazioni telefoniche dei ragazzi accusati di stupro e il verbale della ragazza. Anche i genitori di alcuni dei minorenni erano a conoscenza delle violenze.
A cura di Beatrice Tominic
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Nella notte di Capodanno 2021 è stata violentata da un gruppo di ragazzi all'interno di una villetta nella zona di Torresina, vicino Primavalle, nella zona nord ovest di Roma: oggi sono state pubblicate le dichiarazioni della ragazza 16enne violentata e le intercettazioni dei giovani che l'hanno aggredita. I ragazzi accusati dello stupro appaiono terrorizzati quando, dopo venti giorni dall'accaduto, discutono al telefono della vicenda: uno dei minorenni coinvolti, nella telefonata con il 21enne C.N., arrestato una settimana fa, spiega che da quando è arrivata la convocazione in caserma sta facendo di tutto per far sparire tracce della notte di San Silvestro, passata fra sesso, alcol e sostanze stupefacenti. Sono state cancellati video e foto, eliminate le chat incriminate: il minorenne, come scrive oggi la Repubblica, si dice tranquillo perché il rapporto con la ragazza è stato consenziente, ma sta comunque comprando un nuovo smartphone. Nella stessa conversazione ammette di essersi confidato anche con la sua madre: "Me la so proprio… proprio a divettimme ma'".

Le intercettazioni telefoniche degli indagati

Oltre alle parole che si scambiano fra loro i giovani convocati per lo stupro della 16enne, quindi, gli inquirenti hanno preso in considerazione anche le conversazioni con i genitori: lo stesso minorenne è stato intercettato mentre accusa la vittima e la sua famiglia di quanto è successo. "Cioè, tu manni tu fija a 16 anni co' lockdown, oltretutto che n'abiti manco qua a na festa e poi er giorno dopo te sveji e denunci? Ma che sei n'infame? Cioè così sei popo un vile, un verme, un miserabile – e aggiunge – Pure se fosse… me voi beve? Ecco, famme una multa e beveme perché stavo a un altro Comune e perché ho portato l'alcolici che so minorenne… e stupefacenti."

Il minorenne, una volta interrogato, prende le distanze dall'accusa di stupro di gruppo, ma nelle intercettazioni raccolte immagina uno scenario in cui ad essere incriminata è il 19enne P.R., anche lui oggi in arresto: "Calcola P. me sa che è quello che gli accollano lo stupro, perché c'aveva er sangue sulla maglietta – dice – É che è uscito dalla camera con la maglietta e la sventolava."  Alla fine del discorso ha ammesso: "É tutto ito male pe loro… io so sincero fratè.. però loro mi hanno detto che l'unica cosa che poi pià te è falsa testimonianza, ste cose così." Altri minorenni, sempre intercettati al telefono prima del loro arrivo in caserma, invece, provano a negare di conoscersi per evitare il peggio: "Io je dico che nun te conosco a te". Un altro ancora aggiunge: "Ma che cazzo ne sapevo, se lo sapevo manco ci andavo".

Oggi tre dei ragazzi maggiorenni che hanno partecipato alla festa di Capodanno sono sotto misure cautelari, due agli arresti domiciliari e uno con obbligo di firma per violenza sessuale: altri due minorenni sono indagati. Fra i partecipanti al party, però, altri 10 fra maggiorenni e minorenni sono accusati di aver portato droga e sostanze stupefacenti.

La dichiarazione della 16enne nel verbale

La vittima, invece, della serata non ricorda molto, ha ben chiaro il suo stato di malessere: "Non riuscivo a camminare, fissavo i muri, ho bevuto e fumato, non so se qualcuno mi ha messo qualcosa nel bicchiere, ho iniziato a perdere i sensi come se fluttuassi fuori da me stessa." Poi, come scrive oggi Il Corriere della Sera, aggiunge i ricordi confusi della violenza: "Ero in una stanza con dei ragazzi che mi stavano toccando, ho fatto resistenza ma più di tanto non potevo perché non avevo forza, non avevo consapevolezza. Non ricordo nemmeno quando è arrivata la mezzanotte, dei ragazzi intorno a me mi insultavano, uno mi ha tirata per i capelli, uno mi ha preso la testa…"

Al suo risveglio si sentiva come se avesse i postumi della droga: quando è andata in bagno, indossando soltanto una felpa non sua, ha trovato dei lividi sulle braccia e le gambe ed era sporca di sangue. Poi ha chiamato il padre di una sua amica: "Ero sola su un materasso senza lenzuola e coperte. Sono scoppiata a piangere e a casa della mia amica, in bagno, non riuscivo neanche a guardarmi, provavo schifo per quello che era successo e non riuscivo a toccare il mio corpo. Il giorno dopo mi hanno detto che un ragazzo ha mostrato a tutti la mia maglietta sporca di sangue."

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