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Stupro di Capodanno, la testimonianza dell’amica della 16enne: “Mi raccontò di essere stata violentata”

Davanti ai giudici l’amica ha ripercorso i momenti prima dello stupro, quando ha cercato di convincere l’amica ad andare via dalla festa con lei, e il doloroso racconto del giorno dopo: “Le ho visto i segni sul corpo, i lividi. È scoppiata a piangere, aveva avuto dei rapporti non consenzienti”.
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“Dei ragazzi hanno avuto rapporti con Sara (nome di fantasia, ndr) che non era consenziente, me lo ha detto lei”. L’amica dell’allora 16enne violentata durante la festa di Capodanno in una villetta di Primavalle è comparsa davanti ai giudici nel processo che vede imputato, per ora l’unico, Patrizio Ranieri, accusato di stupro. Secondo quanto riportato dal Corriere, la ragazza ha riferito il racconto fattole da quella che al tempo era la sua migliore amica: il primo gennaio 2021, il giorno dopo gli avvenimenti, con molte difficoltà Sara si era confidata con la compagna, condividendo con lei parte del suo profondo malessere.

Il racconto delle violenze

“Dei ragazzi hanno avuto dei rapporti con Sara, ma lei non era in grado di giudicare se voleva farlo oppure no. Me l’ha detto Sara. Lei aveva solo ricordi vaghi, però si sentiva addosso quello che le era accaduto”. Martina (anche questo nome di fantasia) ricorda di aver notato che il pomeriggio dopo la festa l’amica era visibilmente scossa, non riusciva nemmeno a parlare. A quel punto aveva scoperto la terribile verità: “Stavamo a casa mia e le ho visto i segni sul corpo, i lividi sulla schiena e sulle gambe. È scoppiata a piangere, ha fatto capire a me e al mio ragazzo che aveva avuto dei rapporti non consenzienti. Poi con la madre del mio fidanzato è stata precisa”.

Una settimana dopo la testimonianza della diretta interessata, oggi in Tribunale è stato il turno di Martina. Particolarmente doloroso si è rivelato, sempre secondo quanto riportato dal Corriere, il racconto delle ore prima dello stupro, quando poco dopo mezzanotte le due si erano ritrovate a parlare sotto al portico della villa: visto che Martina e il fidanzato sarebbero tornati a casa a breve, l’amica aveva provato a convincere Sara a tornare con loro. “Sara era brilla, ho insistito perché venisse via con me, ma lei si vergognava a farsi vedere così dai miei genitori. Non avrebbe dovuto vergognarsi di papà e mamma… Io dovevo andare via perché il mio fidanzato stava male”.

L'amica, accompagnata dalla madre in aula, ha ammesso di essere stata assalita dai sensi di colpa, una volta scoperto cosa era accaduto in quella casa qualche ora dopo quella chiacchierata sotto al portico: “Perché ricordo bene quel momento, giudice? Perché poi è successo quel che è successo, come mi ha raccontato Sara”. “Quel pomeriggio del primo gennaio del 2020 ho chiamato Sonia e Carlotta e mi sono arrabbiata – continua Martina – perché avevo affidato Sara a loro, quando sono andata via. Invece l’hanno lasciata sola”.

Nel corso della stessa udienza è stata sentita anche Sonia, al tempo anche lei amica di Martina. La ragazza, detta “Pugile”, è indagata per aver portato e ceduto cocaina durante la festa nella villetta di Primavalle. La sua testimonianza, pur non riconoscendo la violenza, evidenzia però il turbamento della 16enne: “Per me Sara ha avuto dei rapporti consenzienti, però io non stavo lì, non so che è successo. A un certo momento, Sara è diventata silenziosa, aveva perso allegria”.

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