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Stupro di Capodanno a Primavalle, 6 minori indagati per droga: avrebbero portato coca e psicofarmaci

Si tratta di sei minori, la maggior parte dei quali provenienti dai Parioli. Avrebbero portato alla festa gli stupefacenti da consumare durante la serata.
A cura di Natascia Grbic
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Sono sei i ragazzi, tutti minorenni, a essere finiti nell'altro filone di indagine sulla festa che si è svolta a Capodanno 2021 in una villa a Primavalle, dove una giovane è stata violentata da tre ragazzi. Si tratta di sei minori, la maggior parte dei quali dei Parioli, che adesso sono indagati per droga. Secondo quanto emerso dagli accertamenti effettuati dai carabinieri, sarebbero stati loro a portare gli stupefacenti – cocaina, hashish, marijuana, Rivotril e Xanax – alla festa. Tra gli indagati, anche un'amica della ragazza stuprata. A riportare la notizia è la Repubblica. Secondo gli inquirenti, non è escluso che la giovane sia stata drogata, in modo da non potersi difendere durante l'aggressione. Adesso si trova fuori dall'Italia, sta seguendo un percorso ed è sotto tutela. Secondo quanto riportato da un testimone, tutti avrebbero saputo cosa stava accadendo in quella stanza ma nessuno l'ha aiutata.

I fatti sono avvenuti lo scorso Capodanno. Dopo la violenza, la giovane è andata in ospedale, dove i medici le hanno riscontrato diverse ferite sul corpo. La prognosi è stata di un mese. Presentata la denuncia ai carabinieri, sono scattate le indagini, chiuse ad aprile 2021. La giovane ha da subito identificato gli aggressori, dei quali si ricordava nome e cognome. Le misure sono scattate a gennaio 2022: due di loro si trovano agli arresti domiciliari, per un terzo è stato disposto l'obbligo di firma. "Abbiamo saputo delle misure cautelari dai giornali, avremmo preferito essere avvertiti prima – ha dichiarato a Fanpage.it Bo Guerreschi, presidente dell'associazione Bon't Worry e portavoce della famiglia – La ragazza e suo padre ringraziano i carabinieri per il loro lavoro eccellente e hanno completa fiducia nella magistratura, ma tredici mesi per l'esecuzione delle misure è vergognoso. Le indagini sono state chiuse ad aprile 2021, la vittima aveva riconosciuto i suoi aggressori: tutto questo tempo per prendere provvedimenti è inaccettabile".

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