Stupro di Capodanno, il primo indagato a processo: “Tracotanza e livelli di violenza preoccupanti”
Lo stupro di una sedicenne avvenuto la notte di Capodanno del 1 gennaio 2021 in una villa alla periferia Nord di Roma, sta arrivando a un primo approdo giudiziario. Uno dei tre ragazzi accusati di aver abusato di una ragazza di sedici anni mentre era in stato di semi incoscienza dopo aver assunto alcol e stupefacenti, sarà processato con il rito immediato.
Si tratta di Patrizio Ranieri, già maggiorenne all'epoca dei fatti. Rimangono invece da chiarire le posizioni di altri due coimputati del giovani, per il quali il pm Stefania Stefanìa deve ancora procedere per la conclusione d'indagine. Uno dei due imputati negli scorsi giorni è stato sottoposto a un'ulteriore esame del dna mentre si trova ancora ai domiciliari, mentre l'altro è tornato a piede libero. A processo, ma presso il Tribunale dei Minori, altri due ragazzi che devono rispondere delle stesse accuse.
"Me la sono fatta", scriveva Ranieri ad un amico giorni dopo in una chat su WhatsApp, la stessa affermazione che avrebbe fatto poco dopo alla festa mostrando la maglietta sporca di sangue della giovane. Una violenza quella avvenuta nella villetta alla Torresina, che ha faticato a venire alla luce per l'omertà dei ragazzi, che per giorni hanno concordato versioni e circostanze da raccontare, ma anche per i tentativi dei genitori di intervenire a loro favore.
Per il Giudice delle indagini preliminari quello ricostruito è uno stupro di gruppo agito con "una particolare tracotanza e una altrettanto preoccupante violenza, e uno spirito prevaricatore davvero inquietante". La festa di Capodanno ha visto partecipare diverse comitive, molti dei giovani e dei giovanissimi era la prima volta che si conoscevano: da una parte il gruppo di Primavalle, dall'altro quello della Roma Nord "bene". Un altro processo coinvolge una decina di giovani ed è quello per la fornitura di stupefacenti portati e consumati alla festa, in particolare cocaina.